Al Ministro della Pubblica Istruzione l’”Associazione Incontriamoci in Diversi – San Giuseppe O.N.L.U.S.”, rappresenta ed unisce molte famiglie dell’Isola d’Elba di soggetti portatori di handicap, e con la presente vorremmo portarLa a conoscenza dell’ennesimo sopruso legalizzato che alcuni dei nostri bambini e le loro famiglie sono costretti a sopportare. La informiamo che trascorsi quindici giorni circa dall’apertura delle scuole, finalmente sono giunti alcuni insegnanti di sostegno (molti hanno rifiutato l’Elba in quanto zona disagiata), con il chiaro intento di accompagnare, tramite il percorso educativo scolastico, gli alunni diversamente abili nel difficile percorso dell’integrazione. Ma per noi, genitori pazienti, l’agguato è sempre dietro l’angolo; nella scuola media di Rio nell’Elba, una giovane insegnante di sostegno ha preso “regolare” servizio il giorno 26 settembre a seguito della nomina fatta il giorno precedente dall’Ufficio scolastico di Livorno; il giorno dopo 27.09.07, si è svolto presso l’Istituto Comprensivo di Porto Azzurro il P.E.I., con la partecipazione dei servizi sociali, educatore, insegnante di sostegno, familiari ecc., con il chiaro intento di programmare un piano di lavoro nei confronti di una bambina diversamente abile. Al termine dell’incontro c’era piena soddisfazione da parte dei partecipanti. Ma ecco “l’agguato”: il giorno 28 settembre, in seguito a confidenze fatte ad alcuni operatori scolastici, l’insegnante di sostegno confessa di essere in stato interessante da cinque mesi esprimendo il proprio cruccio sulla possibilità, dopo il prossimo week end (29 e 30 settembre) di andare in maternità usufruendo dei vantagi che prevede la normativa del lavoro. Etica? Professionalità? Difficile condividerne il senso. Ad oggi, dopo aver preso atto dello sconcerto che la vicenda ha destato all’interno dell’Istituto, la famiglia della malcapitata bambina attende una nuova nomina, così come attendono coloro ai quali erano destinati gli insegnanti nominati e rinunciatari, ma nel frattempo tutti ci poniamo un quesito: “Chi garantisce il diritto all’istruzione e all’educazione dei soggetti disabili, pur considerando i diritti delle insegnanti a poter usufruire dell’astensione dal lavoro per maternità. Noi non contestiamo il loro diritto, contestiamo il modo “scorretto” di accettare l’incarico, oppure di rinunciarvi se il luogo non li aggrada, ben sapendo di non poter assicurare la continuità dell’insegnamento a coloro che hanno bisogno di stabilità e continuità soprattutto nella figura di riferimento, ritardando così di molti giorni la possibilità di garantire la fruizione di un diritto previsto dalla nostra Costituzione. Molto spesso ai nostri bambini vengono assegnati insegnanti di sostegno senza alcuna esperienza e/o formazione che provano a sostenere l’arduo incarico “auto-istruendosi” mediante il materiale fornito dai genitori e dando fondo a tutta la loro passione, dedizione, e amore. A noi come a tutte le famiglie dei portatori di handicap non piacciono queste manovre “da furbetti” che mettono in crisi l’organizzazione degli alunni, della scuola e della famiglia nella vita e nel lavoro quotidiano. Chiediamo pertanto un Suo pronto interessamento al fine di poter garantire uguali diritti agli alunni e al personale docente, mettendo fine ai giochi “sporchi” di alcuni insegnanti che non fanno altro che infangare il nome di una categoria importante per la crescita sociale e culturale del nostro Paese, soprattutto nelle realtà come l’Isola d’Elba, già pesantemente penalizzate nei servizi scolastici a causa della caratteristica “insularità”. Restando in attesa e disponibili a qualsiasi ed eventuale chiarimento, Le porgiamo i nostri più distinti saluti.
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