Si è consumata un'altra puntata della "storia infinita" dell'area demaniale delle Ghiaie data in concessione molti anni fa alla famiglia e sulla quale almeno da un quarto di secolo è in atto una disputa (o una serie di dispute) tra i concessionari e Comune portoferraiese in ordine alla individuazione della effettiva proprietà, della determinazione dei canoni di locazione etc. Il Tribunale di Livorno si è infatti espresso su una richiesta di riconoscimento della piena proprietà sia dell'area che degli edifici che erano stati sopra di essa realizzati dai concessionari avanzando anche una richiesta di risarcimento per i danni arrecati al patrimonio da quella che riteneva essere una occupazione senza titolo. La vertenza giudiziaria era conseguente all'annullamento della delibera cessione della stessa area assunta dalla precedente giunta. A loro volta i concessionari si opponevano chiedendo l'acquisizione dell'area che stimavano come usucapita. Il giudice ha respinto le richieste di ambedue le parti quelle del comune perchè la citazione ad atto del sindaco non era corredata da documenti che dimostrassero che questi agisse dopo l'approvazione della Giunta. Quella dei concessionari perchè le stesse trattative condotte con il comune determinavano l'interruzione del periodo di maturazione (e quindi inficiavano) l'usucapione. Ma una parte della sentenza rappresentava una vera e propria reprimenda dell'operato delle giunte precedenti (quelle al governo della città dal 1984 al 2004) che a giudizio del magistrato,non avendo esperito atti ed adeguamenti necessari, avevano determinato consistenti danni all'erario comunale. Ma non affatto, almeno a parere del sindaco di Portoferraio, un pareggio quello che si è determinato in giudizio. Qualche giorno fa Roberto Peria annunciandoci che la posizione del Comune sarebbe stata espressa (data la delicatezza della questione) da un articolato e ponderato comunicato ufficiale dell'amministrazione, ci anticipava: "Intanto a mio modo di vedere la sentenza dice, sia pure indirettamente, respingendo le richieste della controparte, che la proprietà è pienamente comunale, circa poi il vizio formale della mancanza del parere della giunta, mi risulterebbe che in similari casi, in Cassazione è stata riconosciuta la legittimazione dei Sindaci ad agire legalmente anche senza la documentazione del passaggio in giunta".
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