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Controcopertina: Mazzantini: "Il bantustan di Tiberto"

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 26 settembre 2007

E' veramente difficile rispondere a Yuri Tiberto ed alla sua scombiccherata, lunghissima risposta che dimostra ancora una volta che ignora molte cose ed è beatamente soddisfatto di ignorarle. La lunghezza stessa della risposta ad una misera paginetta di un mio intervento, il suo mescolare tutto in un malriuscito soufflé che parte all'incirca dalle guerre puniche, dimostra tutta la sua difficoltà a mettere in campo elementi concreti per ribattere a critiche semplicissime, ma nonostante questo Yuri non si esime dall'impartire lezioni, lanciare accuse di incoerenza e proporre soluzioni autarchiche ed alquanto strampalate. Intanto suggerisco a Tiberto, che mi sta anche simpatico nel suo attivismo casinista, di non inventarsi una Legambiente che non c'è, di non riprendere quella caricatura di ambientalista che circola sui blog nei quali i suoi recenti amici conferiscono, in maniera indifferenziata, conati di insulti, minacce quando non anche offese al buon senso ed alla lingua italiana e dove l'ignoranza viene esibita come se fosse una virtù. Gli suggerisco soprattutto di informarsi meglio prima di polemizzare con qualcuno, visto che a molte delle domande che mi rivolge sull'universo mondo può trovare le risposte nell'attività di Legambiente - quella vera - e magari più comodamente sul sito www.legambiente.com. Tiberto così forse capirà anche che non è proprio che tutte le iniziative e le proposte istituzionali, politiche e associative sull'AMP sono nate come reazione ad una spasmodica attenzione alla sua improvvisa apparizione ed alla sua iniziativa, tantomeno le osservazioni di Legambiente. Ma forse per far questo dovrebbe ammettere di aver peccato un po' di presunzione. Infatti, prima di fare gli spiritosi a vuoto sarebbe bene risparmiarsi la sicumera a gratis, dipingendo un'Associazione ambientalista che esiste solo nella fantasia di Tiberto. Legga, si faccia un'idea sulle attività che Legambiente svolge da 27 anni e poi ci risentiamo, altrimenti il livello della discussione diventa impercorribile per la sua manifesta non conoscenza di molti elementi delle questioni che si é ancora una volta perigliosamente messo a sviscerare, a cominciare dalle AMP e per finire alle ZPS. Tiberto può essere giustamente fiero del risultato raggiunto con la sua contraddittoria petizione, ma non può pensare che, perchè numerosi elbani la hanno firmata, quella sia diventata la Costituzione della Repubblica Italiana, una Legge del Parlamento o una Direttiva Europea. Lui può anche fregarsene dell'Europa, dell'Onu e del Parlamento, ma altrettanto non possono fare i Sindaci elbani, il Ministro dell'Ambiente e il Governo della Repubblica Italiana quando dovranno valutare gli atti e le proposte. Per questo quella petizione è inutilizzabile. Ed è per questo, per esempio, che tutte le promesse del centro-destra di abolire leggi sui Parchi ed aree protette si sono rivelate solo promesse elettorali e che, anzi, il governo Berlusconi le AMP, i Parchi, i SIC e le ZPS ha continuato ad istituirli come prima e più di prima. Come direbbe Al Gore: una scomoda verità, per questo gli amici di destra di Tiberto si incazzano tanto ogni volta che glielo ricordo. Forse a Yuri non importa chi siano Ban Ki-moon, Achim Steiner, Yvo de Boer, Stravros Dimas e Joe Borg, ma lo sanno bene Berlusconi e Prodi, Matteoli e Pecoraro Scanio che non solo sono tenuti a rispettare le direttive europee in materia di ambiente, aree protette, pesca e traffici marittimi, ma anche ad attuare i protocolli internazionali che il nostro Paese ha firmato, come ad esempio quello di Barcellona, e gli impegni che il nostro Paese ha sottoscritto all'Onu, all'Unep, all'Iucn e a Bruxelles. A Tiberto questo potrà anche non piacere, e che 80 Capi di Stato e 192 Paesi si siano incontrati ieri all'Onu per discutere anche di questo potrà molto infastidire i suoi esagitati difensori sui blog, ma chi amministra e governa é tenuto a farlo all'interno di questo quadro, nazionale e internazionale, soprattutto quando si tratta di un territorio, il mare, che non è affidato agli enti locali ma allo Stato e le cui attività, dalla navigazione, alla pesca, all'ambiente sono sempre più decise a livello comunitario europeo e normate da accordi internazionali sempre più planetari. Altrimenti, ai Sindaci elbani non resterebbe che togliere la bandiera tricolore e quella blu con il cerchio di stelle dai balconi e proclamare la secessione, l'uscita dalla Repubblica Italiana, dall'Unione Europea, dall'Onu e da tutti gli altri organismi internazionali per creare nuovo Principato, con tanto di acque territoriali inviolabili e sorvegliate da un'invincibile flotta che impedisca il transito al naviglio dell'odiata Unione Europea, una specie di riserva indiana o di bantustan isolato dal mondo, ma con Tiberto nominato gran visir per riscrive le leggi sul mare, l'ambiente e i cetrioli. Per conto mio, penso che sia sempre giusto pensare globalmente ed agire localmente e che l'Elba e l'Arcipelago siano uno dei frammenti più preziosi di quel mondo che occorre salvare dai cambiamenti climatici e dalla perdita di biodiversità che minacciano soprattutto il mare a causa dell'acidificazione delle acque e della sovrapesca. Da elbano doc, preferisco vivere ed agire nel mondo piuttosto che in un anacronistico bantustan autocostruito.


Umberto Mazzantini n.

Umberto Mazzantini n.