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AMP - La risposta di Yuri Tiberto a Mazzantini

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 25 settembre 2007

Che Legambiente trovi “sconcertante” la mia raccolta di firme non mi meraviglia: abituati ad affrontare “nemici” agguerriti, o a sollecitare, ahimè con scarse fortune, “amici” ben poco recettivi (Umberto, ce la facciamo ad avere gli elenchi dei Vip a Montecristo o a vedere pulito qualcuno dei sentieri nel Parco, dopo le vostre continue e reiterate proteste?) è normale che non riescano bene a comprendere come si possa volere una tutela efficace del mare senza con ciò accettare passivamente l’imposizione di una formula vecchia e inadatta. Mazzantini, cosa di cui peraltro non ho mai dubitato, conoscendo la sua indiscutibile esperienza in materia, mi attribuisce buona volontà e buona fede: forse, ma capisco non sia facile, potrebbe anche riconoscermi una certa competenza in materia, perquanto carente in campo storico-legale.. e se si dovesse parlare di pesci e di pesca, a braccio e memoria, accetterei il confronto anche su leggi e normative. Roba locale, s’intende: sulle norme norvegesi che regolano la pesca all’Halibut non sono aggiornato.. Detto questo, Legambiente, non per ricominciare il “mantra” (ma poi ci arriviamo), non rientra in alcun modo fra i miei avversari, anche perché non ritengo di averne. Ho dei semplici interlocutori, che, rappresentando io in qualche modo dei semplici Cittadini, sono principalmente, per non dire esclusivamente, i Sindaci. Di conseguenza, se l’intenzione dei Primi Cittadini non era quella di accettare passivamente decisioni già prese mascherando il tutto con la finta e patetica richiesta di una improbabile partecipazione popolare, da loro mi aspetto soltanto un, magari piccolo, grazie. Vediamo perché. Si parlava di "una proposta aperta, che consentirà di avviare il confronto tra ogni singola amministrazione comunale ed i propri cittadini nonché con le categorie economiche e sociali, allo scopo di raccogliere ulteriori contributi e suggerimenti che possano migliorare e rendere ancora più partecipato il progetto di area marina protetta, ed in modo da favorire il raggiungimento di obiettivi che siano largamente condivisi e quindi sostenuti dalle comunità locali". Qualche dato relativo all’impegno profuso per rendere partecipato il progetto (e non venitemi a dire che PRIMA erano state fatte altre riunioni: io parlo della proposta CDP.) - La piantina con la zonazione e la regolamentazione proposta dalla CDP viene resa pubblica, in maniera leggibile, dal solo settimanale LISOLA il 27 luglio (circa). - L’amministrazione di Portoferraio indice 6 incontri sul tema, limitandosi però a illustrare la zonazione del solo territorio comunale. Complessivamente, dichiara l’amministrazione stessa, vengono coinvolte circa (solo, ndr) 150 persone. Altri Comuni, non pervenuti. - A Campo, vengono indette due riunioni, sempre per merito di Associazioni: una dal Comitato il Faro, l’altra da Arcipelago Libero. Assente la giunta. - Sul sito del PNAT, tutto tace. L’unica mappa disponibile risale alle guerre puniche, e presenta un’Elba montecristizzata da un’invalicabile linea Maginot di zone A. Il giorno 4 settembre esce il comunicato stampa che annuncia la mia petizione. Da allora, (ovviamente per puro caso): - 6 settembre: annuncio incontro AMP a Marciana Marina - 8 settembre: inizia la distribuzione dei miei 10.000 opuscoli riportanti, fra l’altro, la proposta CDP con tanto di norme e zonazioni. - 11 settembre: annuncio confronto AMP su Teletirreno - 12 settembre: Legambiente presenta le sue osservazioni alla proposta della CDP - 13 settembre: annuncio incontro AMP a Pomonte - 13 settembre: annuncio incontro AMP a Campo Nel corso di queste riunioni, vengono recepite da D’Errico alcune (mie) osservazioni: la storiella delle velocità a balzelloni, il casino su come amministrare gli “equiparati”, l’incongruenza di zone B aperte alla pesca professionale, le disquisizioni assurde sul numero degli ami dei palamitini… L’entrata in gioco di Legambiente sembra un po’ ritardataria, se non tardiva… Mantra: sostanzialmente condivido, pur partendo da presupposti diversi, e un po’ stordito dalla consueta mostruosa esibizione di leggi, codici, sigle, delibere ecc., buona parte delle osservazioni di Legambiente. Mi meraviglia solo la mancata osservazione di come le zone C siano ridotte a meri tracciati sulla carta, prive di qualunque significato pratico. Aggiungo anche che le osservazioni sulla limitazione delle nasse per i pescasportivi mi sono sembrate fuori luogo: la legge vigente limita già le nasse a due per imbarcazione (e dai Umberto, qualche leggina la conosco anch’io..) Accertato il casuale input dato alla discussione dalla mia iniziativa, e auto-accreditatomi i dovuti meriti, quantomeno informativi, cercherò ora di de-Burlandizzarmi. Contestare una legge che non ti convince non significa violarla. Suppongo che a Mazzantini la Legge Bossi-Fini non piaccia molto. Se poi gli si prospettasse di incaricare della revisione Borghezio e Romagnoli, forse si metterebbe a raccogliere le firme per un referendum, magari preventivo, anche se giuridicamente non è previsto… senza per questo venire considerato alla stregua di uno scafista. Dove mi sento però sicuro di poter tranquillizzare totalmente Umberto è sulla strumentalizzazione politica. Innanzitutto, non vedo chi dovrebbe racimolare pugni di voti a Campo. Avendo un certo rispetto per le Istituzioni, soprattutto se democraticamente elette, avevo preannunciato la mia iniziativa tanto al mio Sindaco, che cortesemente come sempre mi ha immediatamente ricevuto, quanto ad alcuni consiglieri d’opposizione che, comunque, rappresentano legittimamente una parte dei Campesi. Io ho racimolato oltre mille firme (comprese quelle recuperate in ritardo), ma non vedo proprio cosa centrino coi voti. Il significato “politico” del successo Campese, se proprio non si vogliono portare i paraocchi, è che sarebbe facilmente estensibile al resto dell’Isola. Credo evidente che i Sindaci di Porto Azzurro o di Capoliveri siano ben consci che, disponendo delle stesse capacità di informazione e degli stessi mezzi di diffusione, avremmo ottenuto anche nei loro Comuni risultati più o meno analoghi. Con un semplice calcolo, si può fare una stima che porta i “firmatari in pectore” da 2.100 a 6.500. Per ora. Leggo però che, indipendentemente dalla mia petizione, qualche strumentalizzazione puramente politica della faccenda AMP sia in effetti in atto, ma, guarda caso, non a Campo, bensì a Marciana Marina… Se poi, cosa peraltro non ancora accaduta, qualche opposizione di centro-destra (o perché no, di centro sinistra: cosa non si farebbe, in politica, pur di dar contro all’avversario..) dovesse utilizzare una petizione scritta, stampata e diffusa a titolo personale da una persona assolutamente equidistante (nel senso che mi deprimono in egual modo) dai Poli, e firmata in maniera assolutamente trasversale da un tale numero di persone che solo Mandrake potrebbe identificare come siano schierate politicamente, beh, affari loro. Anche Legambiente, quando denuncia le carenze del Parco, porta involontaria acqua al mulino degli antiparco, ma non per questo se ne astiene. A proposito di antiparco: premesso che la stragrande maggioranza dei più radicali mi ha snobbato se non boicottato, alcuni accusandomi di essere stato ai tempi favorevole al PNAT (del resto, un conto è essere favorevole alla pastasciutta, un altro lamentarsi se gli spaghetti sono pochi, scotti e conditi con la maionese..), altri semplicemente dichiarando la loro contrarietà a qualunque tipo di vincolo, bisognerebbe forse che anche Legambiente cominciasse a chiedersi, come ho già detto al Dott. Adriani, il perché di tanta acredine popolare verso un’istituzione che avrebbe dovuto, in dieci anni, convincere gli scettici, anziché allontanare i favorevoli … Se poi, nell’articolo di ieri in cui si esulta per l’approvazione di ulteriori vincoli nelle ZTS, dicendo che “i più alti livelli di tutela si applicheranno anche ad altre aree esterne al Parco quali quelle vicine agli abitati di Pomonte, San Piero, S.Ilario.” non ci si preoccupa di spiegare quali cappero sono, questi vincoli, come funzioneranno e a cosa servono, mi sembra facile capire come mai, nei tre paesi sopracitati, la maggioranza delle firme raccolte fossero per un no secco e senza alternative. Provo a spiegarmi meglio con un esempio. Proviamo ad immaginare una bellissima delibera di una qualche branca del Parlamento Europeo (per solito impegnato a stabilire le misure di zucchine e cetrioli o a distribuire i fondi per l’agricoltura al Principe di Galles..), tanto temuto e rispettato da Legambiente, che stabilisse, nobile causa, di favorire la diffusione di sane abitudini alimentari con l’istituzione di Zone S.E.G.A. (Sano Evitare Grassi Aggiunti). Viene individuata, da qualche cervellone magari Lussemburghese (o luss-hamburgherese..) come zona di reperimento sperimentale, Marciana Marina. Fulcro, Casa Mazzantini. Con grande enfasi, si potrebbe annunciare: “Finalmente un freno ai danni provocati dal mangiar male! Alti livelli di tutela delle coronarie e del sistema epato-biliare estesi, oltre che a Casa Mazzantini, anche ad alcune abitazioni vicine!” Se non venisse chiarito quali e quanti grassi saranno vietati, perché partire proprio da Casa Mazzantini, quali saranno i vicini coinvolti e quali esclusi, ecco che un’iniziativa magari giusta e lodevole potrebbe anche generare avversioni preconcette….. Pertanto, anche se non tocca certo a me dare consigli a gente esperta come Umberto, al posto suo stamperei qualche opuscolo informativo che spieghi, perlomeno ai più diretti interessati, cos’è una ZTS, cos’è un SIC e quali vantaggi o obblighi comporta. Bastano pochi euro.. e poi per voi cosa ci vuole a trovare uno sponsor o un bel finanziamento comunitario! Altre due cose non mi sono poi ben chiare, nella lettera di Mazzantini. La prima, il continuo riferimento a Berlusconi. Finchè Matteoli esalta la lungimiranza di Mussolini nell’ istituire i primi Parchi, posso anche capire. Se poi gli albori delle AMP risalgono all’82, diamo anche merito a Craxi o Andreotti o Spadolini, non so… Ma fondamentalmente, a me, che me frega? La seconda riguarda l’altrettanto continuo riferimento alle norme Europee (sempre quelli dei cetrioli) e alle terrifiche sanzioni che ci attenderebbero. Premesso che le ultime due condanne, cito La Nuova Ecologia, iniziano con: “all’Europa non piace la gestione italiana delle aree protette” e riguardano, ma guarda un po’, la solita pessima GESTIONE, e che solitamente le associazioni ambientaliste tipo Legambiente sono ben rappresentate all’interno degli organi di gestione, volevo chiedere a Umberto cosa ne pensa del fatto che l’Italia, dopo aver, giustissimamente, a mio parere, criticato gli USA per la non adesione al trattato di Kyoto, abbia perfettamente rispettato l’impegno a ridurre le emissioni del 6%…. aumentandolo del 12%.. Quasi quasi, sono stati più corretti gli americani…. Naturalmente, il problema emissioni sarà praticamente risolto non appena il Presidente Tozzi avrà realizzato il primario obiettivo di portare Capraia, e ancor più Montecristo, ad “emissioni zero” grazie a generatori a biodiesel.. Se poi vogliamo citare le decine di risoluzioni Onu bellamente ignorate da cani e porci, o i parametri UE ampiamente superati da Francia e Germania, con la conseguenza che chi si è provato a rimbrottarli s’è beccato un De’Curtisiano pernacchio….o, restando in tema marino, si potrebbe plaudere alle deroghe UE ottenute dal nostro Governo in materia di allontanamento dello strascico… Chissa che le zone S.E.G.A. non siano poi così fantasiose.. Concluderei invitando Legambiente, che forse non ha prestato sufficiente attenzione, a ricontrollare se prendendo punto per punto la mia petizione è proprio così “facile stroncarla”, e se soprattutto ciò gioverebbe in qualche modo alla tutela del mare. Temo comunque, anche se a qualcuno non piacerà, che quando verranno fatte le riunioni di “persone serie” cui non mancano “i fondamentali”, non sarà difficile trovare i miei dossier sul tavolo.. La mia (e di altri 1.600 elbani) proposta è tanto simile ad un Area Marina Protetta, da ESSERE un’ Area Marina Protetta. O meglio, per non fare confusione sui nomi, un’AMT. Area Marina Tutelata. O se è consentito prendersi in giro da soli, Area Marina Tibertesca, in onore alle simpatiche vignette dell’amico Alex Beneforti! Credo che se Legambiente comincerà a capire che i Grilli cantano (e le teste pensano), e proverà ad avvicinarsi alla gente, invece che continuare a considerare noi, che pur ignorando le direttive UNEP e IUCN, anzi, non sapendo proprio che cazzo siano ’ste sigle, proviamo ad esprimere il nostro libero pensiero, come ingenui demagoghi, forse, invece che poter vantare grande peso politico con 100 iscritti selezionati, potrebbe magari attirare qualche simpatia in più, per sé e per le cause ambientaliste. O almeno qualche antipatia in meno. Io, da solo e senza il minimo peso politico (ma per questo bisogna aspettare di sapere cosa ne pensano i nostri Sindaci.. vengono eletti, non nominati, loro..) sono riuscito a conquistare in una settimana il consenso di 2.700 persone. E, non certo a me, che non mi sono offeso per niente, ma almeno a quei 2.700, sarebbe forse bene che Mazzantini facesse delle scuse. Molti, credo, non hanno proprio apprezzato certi apprezzamenti. Saranno, forse, faciloni e ignoranti, ma sono pur sempre cittadini di uno Stato che prevede, come forma di Governo, una strana cosa chiamata Democrazia. Ps - A proposito: costituire Libere Associazioni è sempre consentito? Poi si acquisisce rispetto? Si diventa “seri”? Muble muble……


foto sub polpo e anemone

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