Esprime preoccupazione l’on. Velo - parlamentare de l’Ulivo - in una interrogazione presentata alla Camera dei deputati, con la quale chiede garanzie a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente e quali misure saranno adottate per assicurare che gli interventi siano svolti nel rispetto della normativa vigente. L’operazione “Fanghi di Bagnoli” - prosegue l’on. Velo - è regolata da un Accordo di Programma, in corso di formazione, che prevede interventi funzionali a programmi di sviluppo sostenibile, capaci di incidere positivamente sull’ambiente e sul processo di sviluppo economico-sociale, in un contesto di programmazione integrata delle risorse e di un più generale sviluppo dei rapporti di collaborazione istituzionale ed operativa; Tale Accordo di programma stabilisce il recupero dei materiali provenienti dalle operazioni di rimozione della colmata dell’area ex industriale di Bagnoli-Coroglio e il dragaggio dei sedimenti presenti nell’area marina antistante per la realizzazione delle opere necessarie alla infrastrutturazione dell’area portuale di Piombino e la realizzazione del comparto viario ad essa necessario. Per la realizzazione dei banchinamenti portuali è possibile, per effetto di quanto stabilito dal comma 996 dell’articolo 1 della legge finanziaria 2007, utilizzare vasche di colmata, refluendo nelle stesse sedimenti provenienti da interventi di dragaggio, purché non pericolosi, evitandone così lo sversamento in mare. In considerazione delle questioni su esposte – conclude l’on. Velo - si può cogliere da un lato l’opportunità di addivenire ad una soluzione sinergica tra due importanti interventi di risanamento ambientale e di sviluppo territoriale di rilevanza nazionale, e allo stesso tempo la preoccupazione della comunità locale di fronte ad una operazione sicuramente complessa sotto il profilo ambientale e dei processi gestionali ad essa connessi.
Silvia Velo