Dopo le accuse di falsa propaganda rivolte ai democratici di sinistra dal Sindaco Bosi, così dichiara Lorenzo Marchetti segretario dei DS dell’Elba: «E’ triste che un sindaco dica che le gestioni associate sono miseramente fallite e di pari passo non indichi le sedi dove il “prodotto Elba” debba essere gestito e potenziato, mi riferisco agli strumenti con cui elaborare e attuare i programmi d’interesse comprensoriale. A tutt’oggi non conosciamo i luoghi istituzionali dove, nelle intenzioni degli amministratori di centrodestra, devono essere coordinate le azioni necessarie per il benessere degli isolani. E’ vero che le gestioni associate, troppo spesso, sono intese in modo burocratico, ma per noi queste non devono essere abbandonate, bensì rinvigorite e maggiormente partecipate. Noi DS non ci scorderemo mai di ricordare che chi fa da sé fa da solo e, chi fa da solo non va da nessuna parte». Prosegue poi Marchetti: «Sono sicuro che una maggiore presenza ed attenzione alla vita politica elbana avrebbe consentito al sindaco Bosi di avere maggiori notizie sulle proposte dei Democratici di Sinistra e, di conseguenza, conoscere la nostra “Idea di Isola” scaturita dall’ultimo congresso intercomunale». Il segretario della quercia sottolinea come, a giudizio del suo partito, l’Elba abbia bisogno di una forte diversificazione economica che presuppone il superamento del monoturismo balneare puntando sull’economia dei turismi, cioè valorizzando le potenzialità di questo microcosmo, e di conseguenza, tutelare l’ambiente promovendo, simultaneamente, azioni che creino un nuovo sviluppo sociale ed economico. Infine, Marchetti fa una proposta a tutte le istituzioni, indipendentemente dalla loro colorazione politica: «La società elbana deve dotarsi, in tempi brevi, di un atto unitario d’indirizzo strategico, frutto di un criterio d’ampio respiro. Un documento politico che deve essere costruito dai comuni, dalla comunità montana, dal parco nazionale e dall’autorità portuale attraverso una fattiva concertazione istituzionale e sociale, scevra da interessi di parte, che veda una partecipazione attiva delle categorie economiche e sociali di cui la nostra isola è tanto ricca. Noi, se si agirà con questa ragionevolezza, daremo il nostro contributo».
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