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Giovanni Martini: la storia del “piano di recupero dell’hotel Saint Claire”

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 21 settembre 2007

Mi trovo costretto ad intervenire in merito agli articoli usciti sui vari quotidiani per conto della minoranza consiliare del Comune di Marciana Marina, riguardanti il “piano di recupero dell’hotel Saint Claire”, che la mia Amministrazione aveva portato in Consiglio per la sua eventuale approvazione. In tali articoli si fanno affermazioni non vere ed altre che dimostrano superficialità e scarsa conoscenza degli strumenti urbanistici comunali. Vi si parla , infatti, di “illegittimità”, di “perdita di posti di lavoro” e di “necessità di una variante al Regolamento Urbanistico”. Vediamole punto per punto. Piano illegittimo: secondo detti consiglieri, “non si rispettano i requisiti igienici e gli standard urbanistici previsti dalle leggi vigenti e dal nostro piano regolatore”. E questo non è vero, in quanto il piano di recupero è stato realizzato seguendo le previsioni del Regolamento Urbanistico del Comune, della legge regionale toscana n. 42 del 2000, riorganizzando tutte le unità abitative sprovviste dei requisiti di abitabilità e dei requisiti igienico sanitari contenuti nel DM 5 luglio !975. Il complesso Saint Claire, con tale progetto, verrebbe trasformato da “albergo” a “Residence”, mantenendo tuttavia la sua valenza “turistico-ricettiva . E veniamo alla “perdita dei posti di lavoro”. Premetto che sono anni che questa ipotesi di trasformazione va avanti, e noi abbiamo sempre cercato di procedere in stretta collaborazione con il personale per salvaguardare, innanzi tutto, il loro posto di lavoro. E questo, con il loro consenso, abbiamo ottenuto; anzi, il progetto, oltre all’obbligo della gestione unitaria, “prevede nuove attività comuni di servizio alle persone (beauty centre, sauna) e nuovi servizi di ristorazione (bar, pizzeria, etc) che potranno essere aperti anche all’esterno, nell’ottica di accrescere la pubblica fruizione del bene. Tali nuove attività contribuiranno a valorizzare il Residence e creeranno, di fatto, nuove occasioni di impiego e di lavoro”. Terzo punto: “necessità di una variante al piano regolatore “che consenta di prevedere nuove volumetrie per le strutture turistico ricettive presenti nel territorio comunale, in seguito alla prevista perdita dei posti letto con conseguente dequalificazione e impoverimento dell’offerta che il paese offre ai turisti”. Orbene, quanta poca attenzione, prima di fare simili affermazioni è stata posta alla consultazione del Regolamento Urbanistico, che si vorrebbe modificare. Bastava visitare il sito comunale su internet, digitare il Regolamento Urbanistico e nelle Norme Tecniche di Attuazione, all’art.10. riguardante le strutture turistico ricettive, si sarebbe potuto leggere: “A tutela dell’attuale numero di posti letto sono consentiti tutti gli interventi di riuso e di recupero degli edifici esistenti finalizzati alla ridistribuzione, negli ambiti con destinazioni urbanistiche compatibili, delle eventuali quote di ricettività derivanti da interventi che ne comportino la diminuzione.” Questo per la verità dei fatti. Tutto il resto e demagogia che pensavo, invero, fosse finita con la campagna elettorale. La nuova amministrazione, in piena autonomia, valuterà questo piano di recupero e deciderà se accettarlo, modificarlo o rigettarlo, assumendosene, come noi abbiamo sempre fato, la piena e convinta responsabilità.


Marciana Marina in volo

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