Fa molto piacere che i Ds elbani si occupino di problemi concreti dell’isola, a cominciare da trasporti e urbanistica, anche se nel loro comunicato non è dato sapere quali siano i contenuti e le scelte a cui questo partito si intende accostare. Qualora sia possibile conoscere le loro scelte di fondo sarei ben lieto di potermi confrontare. Dal momento che alla loro direzione era presente l’assessore regionale Conti, potrebbe essere inoltre il momento in cui sia possibile capire ciò che la Regione intende fare per l’Elba, in considerazione delle omissioni contenute nel Piano regionale di sviluppo e nel Dpef. Da tempo vado sostenendo che “propedeutica ad ogni programmazione urbanistica“ dovrebbe essere la scelta su come si intende affrontare la crisi in cui l’Elba viene a trovarsi per una dimensione ridotta del numero dei suoi abitanti che mette a repentaglio l’apertura di servizi, scuole, presidi sanitari, aziende, negozi. Parlo di un’economia di scala inesistente che favorisce il dominio di monopoli e con essi l’abnorme lievitazione dei prezzi e la difficile sostenibilità del sistema dei trasporti. In sostanza: tutti sono pronti a tagliare le previsioni urbanistiche senza domandarsi cosa ciò comporti in termini di costi economici e sociali. Anche le infrastrutture, praticamente quelle dei primi del Novecento, indicano la volontà di mummificare l’Elba, forse a vantaggio dei turisti ma certo a scapito dei residenti, il cui numero tende progressivamente a decrescere. Per quanto concerne il piano strutturale unico, l’affermazione per cui capitaneggerei un’ opposizione pregiudiziale dei comuni non di centrosinistra la ritengo frutto di una grave disattenzione, o di falsa propaganda, dal momento che proprio a Rio Marina, alcuni giorno or sono, ha promosso un incontro di tutti i sindaci proponendo l’avvio di un procedimento intorno al quale aspetto delle risposte, al di là delle declamazioni, e delle proposte, dal momento che una cosa è il piano strutturale unico, altra cosa sono le gestioni associate, purtroppo fin qui miseramente fallite. L’importante è uscire dalla propaganda e affrontare questi temi seriamente, magari con il contributo di economisti e sociologi, e non solo di urbanisti.
bosi mancuso baleni