Per Giovanni Marandino, per la convivente Ada Di Agostino, il figlio Emanuel Marandino, Pasquale Siciliani Maurizio Giaconi, Claudio Brandolini, Orlando Cimatti, Giuseppe Riccobono e Paolo Chillè è stato richiesto il rinvio a giudizio. L'ipotesi accusatoria del P.M. è che i nove abbiano costituito un'associazione a delinquere di stampo mafioso che operava all'Elba ed era fortemente attiva sul versante dell'usura e della estorsione praticata in particolare ai danni di imprenditori, esercenti, ma pure semplici cittadini dai Marandino e dagli altri indagati coperta da una mirata gestione di due autorivendite di auto. Il provvedimento che sarà discusso davanti al giudice per le indagini preliminari il 1° Ottobre giunge a quasi un anno dal clamoroso blitz che portò in carcere sette degli indagati. Un'operazione degli agenti della D.I.A. fiorentina con il supporto dei comandi provinciali e locali di Carabinieri Polizia e Guardia di Finanza che faceva seguito ad una poliennale attività investigativa nella quale in particolare le Fiamme Gialle dell'Isola d'Elba avevano smaltito la grande mole di lavoro necessaria a ricostruire una complicata ragnatela di rapporti al centro dei quali stava l'ex detenuto Giovanni Marandino, già figura di rilievo tra i cutoliani della Nuova Camorra Organizzata che aveva spostato la sua principale sfera d'interesse all'Elba.
Marata 1 a Concia di terra