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Soddisfazione per il successo (sia pure con qualche confusione) della petizione AMP

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 20 settembre 2007

Resi pubblici i risultati finali della mia personalissima petizione, e constatato un successo che oggettivamente si può considerare perlomeno rilevante, credo sia doveroso un commento. Inizierei con qualche dettaglio tecnico che può aiutare chi di dovere a meglio valutare la portata, e soprattutto il significato, dell'iniziativa. Alla base di tutto, due elementi di democrazia che hanno per me un significato assoluto: - l'informazione, quantomeno corretta e, per quanto possibile, completa; - la partecipazione dei Cittadini alle scelte politiche che li riguardano più da vicino, invocata dalle stesse Amministrazioni e prevista dalle Leggi, ma quasi sempre ignorata nei suoi responsi. Se Grillo, di professione comico, dovesse seppellire questa classe politica, sarà solo chi è causa del suo male a dover piangere sé stesso. Dettagli tecnici: Le firme, nella loro pura e semplice forma cartacea, sono state consegnate nelle mani del Dott. Roberto Peria. Essendo la petizione indirizzata ai Sindaci, ho ritenuto opportuno che il Presidente della Conferenza dei Sindaci fosse il depositario naturale di quantoespresso dagli Elbani. A tale proposito, credo sia doveroso un ringraziamento per la disponibilità, tutt'altro che obbligata. I tabulati contenenti i nominativi dei firmatari verranno invece consegnati esclusivamente nelle mani dei singoli Sindaci, Comune per Comune. Firme di non residenti: le firme raccolte provengono da decine di Comuni di tutta Italia e dall'Estero. Da Gressoney a Trapani, dalla Calabria al Friuli: sono di semplici turisti come di imprenditori o lavoratori, proprietari di case e ospiti abituali. Pur non essendo state espressamente richieste, sono giunte spontanee e numerose. Sarebbe il caso di rifletterci sopra, soprattutto riguardo alla distinzione residente-non residente che, almeno nelle norme che regolano le altre AMP, così spesso pongono in atto discriminazioni che se sono assurde in generale, diventano vergognose in un territorio che dal turismo trae la sua unica fonte di reddito. Valutazione delle "doppie firme"(che, a scanso di equivoci, non sono "firme doppie"..): le difficoltà insite nella formula da me prescelta, che chiedeva un NO al "sistema AMP", ma che al contempo chiedeva un SI ad altre, alternative, forme di protezione, ha creato qualche disguido pratico: se sicuramente qualcuno ha apposto in maniera non del tutto consapevole la sua "doppia firma", è dimostrabile che molti dei "No e basta" non esprimono la reale volontà dei firmatari. Da una mia analisi personale, ritengo che la percentuale di favorevoli alla mia controproposta vada portata ad un 85% circa dei firmatari. Per stessa ammissione di chi mi consegnava i fogli, infatti, in alcuni casi (376 nominativi, per la precisione, tutti apposti in anomale schede monofirma), era sembrato ovvio approvare le mie tesi semplicemente "firmando". Informazione della cittadinanza: l'iniziativa, pur ottimamente supportata a livello informativo da molti organi di stampa locale (ringrazio in particolar modo Lisola, La Nazione, Tele Tirreno Elba e Tenews, nonché l'indispensabile blog Camminando.com) (LA REDAZIONE A SUA VOLTA RINGRAZIA NDR) è stata praticamente ignorata dal maggior quotidiano locale. I dossier sono stati distribuiti, a Campo, sabato 8 settembre. A Portoferraio, lunedi 10. I tempi indicavano la riconsegna entro il 15 (poi prorogata al 17). Parliamo quindi di firme raccolte in poco più di una settimana. Partita da una sola persona, non supportata da Associazioni, Partiti o altri gruppi in qualunque modo organizzati, la raccolta di firme è stata resa possibile solo dal passaparola attivato da pochi amici, fra i quali, unica eccezione a quanto predetto, molti aderenti all'Associazione il FARO di Marina di Campo. L'unico Comune in cui è stato possibile informare correttamente la popolazione è stato quello di Campo nell'Elba, per quanto con grossi limiti numerici derivanti dalla frammentazione antropica nel territorio e dall'evidenza che in alcune frazioni (e fra alcune fazioni..) c'era una sorta di veto alle firme. I risultati, ancor più se venissero rapportati agli altri Comuni, parlano da soli. A Portoferraio, le firme raccolte sono state essenzialmente dovute all'attivismo di non più di tre o quattro persone. Gli unici altri centri che hanno avuto una discreta copertura sono stati Procchio, Pomonte, Lacona e Rio Marina. Per quest'ultima, l'atteggiamento prudente e diffidente del Sindaco Bosi e della sua giunta hanno offerto un evidente senso di sicurezza alla popolazione, che ha ritirato e letto gli opuscoli, senza peraltro sentirsi troppo coinvolta nel dover aderire.. Nel Comune di Marciana, la quasi totalità delle firme va riferita alle sole frazioni di Procchio e Pomonte. Nella stessa Marciana, così come a Rio Elba e Capoliveri, non abbiamo avuto punti di raccolta, ed anche a Porto Azzurro e Marciana Marina non eravamo messi benissimo. Nelle zone sottoposte a diretta influenza del Parco ho rilevato un'evidente paura ad esporsi. Una certa dispersione dei moduli, comunque fisiologica, era prevista. Per dare solo dati certi, pare che un centinaio di firme da Lacona siano misteriosamente scomparse, mentre solo oggi, 19 settembre, ho recuperato un altro centinaio di firme ritardatarie. Le conclusioni, mie e di altri 1.600 elbani, sono scritte e sottoscritte. A titolo puramente personale, ammesso e non concesso che la "formula AMP" sia effettivamente l'unica possibile, pongo alcune condizioni irrinunciabili: - GESTIONE: se avessi posto il quesito: "indipendentemente da zonazioni e regole, volete voi che la gestione dell'AMP sia affidata al Parco?". I no, anche in una settimana, non sarebbero stati meno di 10.000. Con 15 giorni di tempo, 20.000. Se avete dubbi, andate al primo bar del vostro paese e fate un sondaggio. Oppure, contestatemi questa affermazione, io riparto con le firme e alla fine facciamo i conti. Morale: se "il nuovo corso" in atto al PNAT riuscirà a tamponare i danni provocati in 10 anni di immobilismo, saremo tutti contenti. Se poi, finalmente, riuscisse a portare contributi positivi, ancor meglio. Ma, per ora, giù le mani dal nostro mare. - ZONE A: prima di fare Pianosa e Montecristo zone A, leggetevi gli articoli (anche il Tirreno di oggi) sul degrado pazzesco arrecato all'isola di Dantés dalla demenziale "protezione totale". Ricordatevi che nelle zone A è VIETATO IL RESTAURO AMBIENTALE Al Dott. Giannì di Greepeace, non fosse altro per gli indubbi meriti pregressi della sua Associazione, dedicherò una risposta "ad hoc" quanto prima; nel frattempo, mettiamo le mani avanti e richiediamo che molte cose "vietate" diventino "autorizzate". - ZONE B: L'ottimo, quanto improbo, compito svolto dal Dott. D'Errico, al quale rinnovo la mia stima nonché la gratitudine dovuta per l'estenuante lavoro che sta svolgendo con grande dedizione, ha portato alla creazione di zone B "speciali". Non ce n’è bisogno, La cosa importante è scegliere le zone da proteggere, da TUTTE le forme di pesca, con cognizione di causa e sobrietà numerica e geografica. Meglio chiedere a Gasparri o ai pescatori che non a Giannì o, peggio, ad un qualunque assessore.. - ZONE C: le zone C sono inutili e fastidiose. Leviamole e basta. - ZONA D: i Sindaci, giustamente preoccupati dalla SICURA ingerenza altrui, le hanno eliminate. Proviamo a rigirare la frittata: una grande zona D, con tre soli vincoli (come peraltro avevo già detto nella mia lettera ai Sindaci del luglio scorso..): niente pesca professionale per le barche "del continente", niente pesca a strascico (per il cianciolo si possono fare delle eccezioni, ma il discorso è troppo tecnico) e, vivaddio, niente inquinamento. Lasciando intatte le prerogative dei Comuni su spiagge, demanio ecc. Tutto questo, perché sia realizzabile ed efficace, ha però bisogno di FONDI SICURI, iniziali e di gestione. Per ridurre la pressione di pesca, limitando e risarcendo i professionisti. Per i tanto decantati depuratori, per la loro manutenzione e per adeguare e regolamentare porti ed approdi.. E soprattutto, per un garantire un sistema di controlli sistematici, su norme chiare e conosciute, che punisca i furbetti e tuteli gli onesti. E che non guardi in faccia a nessuno, tantomeno agli amici degli amici.


Gorgonie subacqueo fondale

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