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Rifondazione: amministrazione alla paralisi - la "sinistra alternativa" succube del PD

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 19 settembre 2007

Il dibattito svoltosi nel Consiglio Comunale di Portoferraio il 12.9.u.s. ha reso palese agli occhi di tutta la cittadinanza la grave responsabilità del Sindaco e delle forze politiche che lo sostengono nell’aver determinato l’attuale grave crisi politica nella quale versa il Comune di Portoferraio. L’espulsione di Rifondazione Comunista dalla Giunta Comunale, in base ad argomentazioni del tutto inconsistenti e pretestuose, è solo l’ultimo episodio di una deriva che sta portando l’attuale amministrazione alla completa paralisi. Evidentemente qualcuno preferisce che il programma di governo sulla cui base è stata votata dai cittadini la lista “Portoferraio Domani” resti inattuato. Qualcuno preferisce che l’Amministrazione cittadina continui a vivacchiare con una risicatissima maggioranza, che l’inefficienza della macchina comunale divenga paralisi definitiva. C’è poco da stare allegri: l’immobilismo della Giunta Peria ha già riconsegnato Portoferraio alla destra o a chissà quale riedizione di vecchie esperienze politiche, già bocciate dai Portoferraiesi. Nel frattempo il paese chiede risposte urgenti sul sociale, sul diritto alla casa (vedi baraccopoli degli Orti – sfratti –ecc..), sullo sviluppo economico e turistico, sulla manutenzione delle strade e del verde. Se è comprensibile che il nascente partito democratico abbia premuto fortemente per ottenere la cacciata di Rifondazione sul Sindaco Peria (che però fino a pochi giorni fa gli stessi DS castigavano periodicamente dalle colonne del Corriere Elbano tramite le esternazioni di loro autorevoli esponenti), l’allontanamento dalla Giunta Comunale di Rifondazione (ricordiamoci che il PRC è il secondo partito della coalizione per consensi elettorali) avrebbe potuto e dovuto determinare una ben diversa risposta da parte di quelle forze politiche che dicono di iscriversi nell’area della sinistra alternativa o “radicale” e, in particolare, da parte della Sinistra Democratica e de L’Isola e La Città. Questi partiti o movimenti hanno invece assunto un atteggiamento di basso profilo, del tutto succube alle direttive imposte dal Partito Democratico ed influenzato più dalle necessità di veder confermati apparati e poltrone negli enti locali piuttosto che dalla necessità di dare all’azione amministrativa di Portoferraio quella svolta di efficienza e concretezza che avevamo da mesi richiesto a gran voce. Addirittura, mentre i nostri Consiglieri comunali con grande senso di responsabilità si sono astenuti in Consiglio Comunale sul documento presentato dal Sindaco e dai superstiti della sua maggioranza, i consiglieri della Sinistra Democratica e de L’Isola e la Città (in accordo con Verdi e Comunisti Italiani) hanno votato contro a quello proposto dal PRC, senza alcuna reale motivazione e dopo aver invece preannunciato fino a pochi secondi prima perlomeno una astensione che, certo poco avrebbe cambiato del loro comportamento effettivo durante la crisi, ma certo avrebbe denotato perlomeno una minima intenzione di mantenere aperto un rapporto di dialogo. Dobbiamo però prendere atto che così non è stato e questo è causa di una profonda lacerazione e sospensione a livello locale del tavolo per la costituenda area unitaria della sinistra. Da parte nostra proseguiremo nel lavoro iniziato a partire dall'organizzazione della partecipazione degli elbani alla grande manifestazione nazionale del 20 ottobre di Roma sul precariato e lo stato sociale.


daniele palmieri benedetto cc 12 09 07

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