Le dimissioni del Vice Sindaco sono una farsa. L’ultima presa in giro di un’amministrazione che rimarrà nella storia per le antenne, per il buco della Cosimo, per il canile, per aver tentato la cacciata delle associazioni, per aver triplicato il numero dei vasi nel centro storico, per aver soppresso il centro giovani e chiuso l’Informagiovani, per far pagare il teatro ai bambini delle scuole ecc. ecc., e, in ultimo, per un regolamento urbanistico che molti definiscono demenziale. Ancora più ridicoli sono stati i preparativi. Prima del Consiglio, forse per dare l’ennesimo schiaffo ai molti cittadini che avevano tentato di impedire l’ulteriore insulto al territorio, è circolata la voce “disinteressata” di una spaccatura nella giunta e, addirittura, della probabile bocciatura del regolamento urbanistico. Naturalmente la spaccatura non c’è stata e il regolamento è passato col voto unanime della maggioranza. Subito dopo, forse per fugare ogni dubbio sulla matrice politica dell’opera, sono arrivati il sigillo dei quattro sindaci elbani di centro destra e la benedizione del Presidente forzista della Comunità Montana. Ma torniamo al Vice Sindaco. La sua lettera di dimissioni è un oltraggio ai portoferraiesi. Vi si legge che per quattro lunghi anni, nel tentativo di limitare i danni alla città, è rimasto al suo posto, sopportando le scelte politiche e amministrative di un sindaco talmente scorretto da modificare il piano del commercio poco prima del consiglio comunale e all’insaputa di tutti. Dopo fatti tanto eclatanti, ma soprattutto dopo ponderata riflessione, il nostro Vice non ha avuto scelta: dimissioni! Anche tralasciando i quattro anni di ponderata riflessione, troppi anche per un monaco tibetano, è sconcertante sapere che il più tenace difensore della giunta confessi oggi di aver occupato la poltrona soltanto per limitare i danni alla città. Quando appariva quotidianamente in televisione a tessere le lodi del Sindaco e della giunta cosa faceva? Limitava i danni? Ci prendeva in giro? La verità è che il Signor Fuochi deve candidarsi alle prossime elezioni, e poiché questa amministrazione ha deluso, non solo chi l’ha votata, ma le stesse segreterie dei partiti di centro destra, il futuro candidato tenta goffamente di prenderne le distanze. E questo dopo avere gestito e controllato, in ostentata sintonia con Sindaco e Giunta, tutte le più importanti iniziative del Comune, innocue o scellerate che fossero, esponendosi a tal punto che qualcuno a Portoferraio ha avuto il dubbio se il sindaco non fosse Fuochi e Ageno il suo vice. Sopportazione e spirito di sacrificio? Secondo noi, un amministratore che ha veramente a cuore il bene del paese non china la testa di fronte alle scorrettezze, non sopporta le scelte antidemocratiche, non avalla i provvedimenti che non condivide. Chi si candida per amministrare una città lo deve fare per spirito di servizio, per un programma serio, condiviso e realizzabile, deve essere disposto a battersi per attuarlo, deve ascoltare i cittadini che dissentono. A chi non lo sapesse diciamo che Portoferraio ha le scatole piene dei riciclati, dei saltatori di fosso e dei defilati in cerca di nuova verginità. Di soggetti simili ne abbiamo anche troppi!
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