Salendo in cabinovia sulla vetta del Capanne nella mattinata di giovedi 12 Giugno i coniugi Cesare Curti di 67 anni e Clelia Pazzaglia di 62, bolognesi in vacanza all’Elba, non immaginavano certo di essere destinati a scendere dal massiccio dell’Elba Occidentale in elicottero. I due, peraltro non nuovi ad escursioni in montagna, dopo aver sostato in vetta e chiesto informazioni al bar della Cabinovia si erano avviati per scendere in direzione di Pomonte quando erano già passate le ore 11. Ma dopo non molta strada (l’uomo il giorno successivo avrebbe detto di essersi imbattuto in una segnaletica molto carente)gli escursionisti, scesi di circa 200 metri di quota, perdevano la giusta direzione e riferimenti. Dopo aver girato a vuoto per diverse ore vedendo calare il buio l’uomo che si trovava ormai completamente fuoristrada, alle ore 21 si decideva finalmente a chiedere aiuto, componendo con il suo cellulare il 113 e cercando di dare i primi riferimenti della sua supposta posizione. Dalla Polizia di Stato venivano allertati i Carabinieri che con Vigili del Fuoco, Protezione Civile Campese e gli esperti agenti del Corpo Forestale dello Stato iniziavano a battere la montagna per una ricerca che si sarebbe protratta per tutta la notte. Fino a giorno infatti non si è potuto risolvere il rompicapo relativo a quale fosse la zona dove effettivamente si trovavano gli escursionisti che comunque di tanto in tanto interloquivano telefonicamente con il coordinamento dei soccorsi dando rassicurazioni sul loro stato di salute. Ed in effetti i due si erano andati a cacciare (imbuscionarsi per dirlo all’elbana) in un posto davvero defilato, sulla direzione de La Galera a quota 850 nello scosceso alveo del Fosso della Vallaccia, non distante dal Colle di Tutti. Là i due bolognesi venivano individuati alle 8.25 di Venerdì da una squadra dei Vigili del Fuoco di Portoferraio composta dai Vigili Lambardi, Giannini, Danesi e Silvio. I Pompieri si rendevano però immediatamente conto che, vista l’estrema impervietà della zona non era il caso di cercare di condurre in salvo i due signori (già provati dalla lunga permanenza sulle rocce del Capanne) obbligandoli ad altri problematici spostamenti a piedi. Veniva così richiesto l’intervento di un mezzo aereo ed era l’Elicottero “Drago 53” dei Vigili del Fuoco a partire da Arezzo pilotato dal Comandante Breschi in soccorso dei “dispersi ritrovati”. Alle 9.25 l’aeromobile faceva sosta a Portoferraio per imbarcare a bordo i Vigili del Fuoco Rossi e Casali esperti nel recupero in acrobazia per poi decollare di nuovo alla volta del Capanne. Cesare Curti e Clelia Pazzaglia, bolognesi, venivano come si dice in gergo “verricellati” cioè issati a bordo del mezzo che restava fermo in aria in volo librato, ma anche la squadra dei Pompieri a terra era recuperata con la stessa tecnica e l’ “acrobata” Casali compiva ben sette discese. La prima persona veniva prelevata dall’area scoscesa in cui i due erano finiti alle ore 10.05, l’ultima alle 10.14, dieci minuti dopo l’elicottero rosso prendeva terra sulla piazzola degli impianti sportivi portoferraiesi di S.Giovanni ed i due protagonisti dell’avventura, che dal pomeriggio di giovedì avevano perso l’orientamento nella valle di Pomonte, venivano consegnati, in condizioni di salute accettabili anche se parzialmente disidratati, ai volontari del SS.Sacramento di Portoferraio che con la loro ambulanza li conducevano all’ospedale di Portoferraio. Ma i due restavano in osservazione poche ore, nel pomeriggio avevano fatto già ritorno al loro alloggio.
pompieri elicottero 3 gentini
pomp elic + piccola