Gli agenti delle fiamme gialle si erano recati ieri a Capoliveri per verificare l’esistenza di un abuso edilizio. Ma guardando all’insù, ben prima di scorgere piloni e tegole clandestini, hanno scoperto in un’altra abitazione un piccolo giardino pensile dalle varietà botaniche sospette. In effetti avvicinandosi al fabbricato le foglie di “maria” si facevano sempre più riconoscibili. Ma le tre piantine sul tetto erano solo l’insegna delle attività dei coltivatori diretti sui generis capoliveresi. All’interno dell’abitazione una stanza era stata adibita a vera e propria serra, con tanto di lampade alogene e nylon per favorire la crescita della piantine. In tutto gli agenti della Guardia di finanza hanno sequestrato 27 piante di cannabis di varie dimensioni, per un peso complessivo di 3,5 kg, e 21 semi. Gli inquilini dell’appartamento sono subito stati tratti in arresto con l’accusa di coltivazione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti . Si tratta di M.M. di 28 anni, originario di Napoli e della sua convivente, C.C. di 21 anni, elbana. Nel caso della coltivazione di piante non esiste, come invece per la detenzione di sostanze stupefacenti, una soglia minima di tolleranza per uso personale, che prevede la sola segnalazione all’autorità amministrativa. Per due giovani Il pm della procura di Livorno ha comunque disposto gli arresti domiciliari, visto che risultavano entrambi incensurati.
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