Sul Tirreno di venerdì 7 settembre si darà ampio spazio ad una grave notizia proveniente salla Sardegna: Alle una di notte di martedì sulla coperta del peschereccio campese "Condor" che era ormeggiato nel porto di Arbatax sono piovute due bottiglie di plastica piene di benzina e innescate come "molotov", che hanno fatto immediatamente scoppiare un grave incendio che poteva anche avere tragiche conseguenze. Per fortuna in coperta a dormire c'era uno dei pescatori che si svegliava e dava l'allarme agli altri dodici colleghi che riposavano nelle rispettive cuccette, evitando loro qualsiasi danno fisico. I pescatori si davano immediatamente da fare per spengere l'incendio e ci riuscivano anche grazie all'aiuto dei Vigili del Fuoco. La barca era salva, ma le fiamme danneggiavano il grosso peschereccio (24 metri di lunghezza 60 tonnellate di stazza) e soprattutto distruggevano completamente le reti, obbligandolo ad almeno due settimane di fermo. Il Condor era partito 10 giorni fa da Portoferraio ed aveva compiuto, pescando, quasi il completo periplo della Sardegna scendendo verso sud ad ovest e risalendo a nord lungo la costa orientale. E' (più che probabile) quasi certo che nello "sconfinamento" sardo della barca elbana vadano cercate le ragioni dell'attentato: qualcuno per "punire" i pescatori elbani non ha evidentemente esitato a colpirli col fuoco, a mettere a repentaglio le loro vite. (foto di repertorio)
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