Sono giunti fin sotto il comune i circa 200 ragazzi che hanno partecipato stamattina alla manifestazione indetta dai tre Istituti Superiori Ebani contro la riforma Moratti e la finanziaria 2003. Hanno parlato di tagli, riduzioni e licenziamenti del personale scolastico ma anche di strutture scolastiche fatiscenti e inadeguate. Nell’incontro che ha fatto seguito alla manifestazione tra i rappresentanti d’ istituto e l’Assessore all’Istruzione Riccardo Nurra è stato confermata la partecipazione di una rappresentanza di studenti alla conferenza provinciale che avrà luogo il 13 dicembre a Portoferraio sul tema scuola. Si è mostrato inoltre apprezzamento per la civiltà dimostrata dai ragazzi nello svolgere un corteo pacifico, affermazione che ha suscitato in alcuni presenti perplessità, vista l’ovvietà dell’esito. “Sembra che la linea sia la stessa adottata per il Social Forum di Firenze – fa notare un ragazzo – e che il pacifismo sia un eccezione e non la regola”. Giungono intanto i primi messaggi di sostegno nei confronti dei giovani manifestanti. “Ci sentiamo uniti – dichiarano alcuni componenti dell’Elba Social Forum presenti al corteo – a questi ragazzi che dimostrano un grande interesse e determinazione di fronte al “problema scuola”. Ribadiamo infatti l’importanza di proseguire ed approfondire a livello locale le tematiche che mobilitano, in Italia e nel mondo milioni di persone”. Dal comunicato pervenuto oggi dalla segreteria del circolo elbano di Rifondazione Comunista, si legge invece “esprimiamo la nostra solidarietà agli studenti elbani in lotta contro la “Riforma Moratti”, una legge che stravolge la Carta Costituzionale e, in particolare, il principio di uguaglianza stabilito dall’art. 3 della Costituzione, che scredita la scuola pubblica mettendone in discussione la sua stessa esistenza ed il suo carattere laico e pluralista. La scuola sognata dalla Moratti e da Berlusconi - proseguono nella nota - sancirà una divisione classista tra i giovani e vedrà una forte dequalificazione del settore pubblico a favore delle scuole private. Con la riforma – concludono - la Ministra Moratti porta avanti l’intento di istituzionalizzare le aspettative del mondo imprenditoriale che da sempre sogna una scuola che “sforni” manodopera ultraflessibile da impiegare in un mondo del lavoro altrettanto flessibile e precario.”
manifestazione contro moratti portoferraio autogestione
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