Ci perdonerà il sindaco di Portoferraio, ma le dichiarazioni fatte in Consiglio e riportate dalla stampa ci paiono proprio avventate. Anzi preoccupanti. L’idea di rinunciare a governare e andare a nuove elezioni pur di non dover trovare un accordo con il Partito della Rifondazione Comunista appare un po’ assurda e un po’ sospetta, e finisce per accreditare le accuse buttate là dal consigliere di quel partito, Palmieri, sui condizionamenti della Giunta e del Sindaco. Rifondazione fa il suo mestiere, interpretando il suo ruolo di coscienza critica in una compagine politica che ritiene moderata: lo ha dichiarato in anticipo, con queste premesse è entrata in una Maggioranza che le piace almeno quanto lei stessa piace alla Maggioranza, non è sensato pensare che avrebbe rinunciato a quel ruolo per aver avuto un assessorato e tre o quattro altri posti. Lo fa come sa e come può: può essere più o meno gradevole (e si ingegna di solito d’esserlo il meno possibile), ma non è certo cosa sorprendente. La componente di maggioranza della Maggioranza sembra nutrire da prima delle elezioni desideri di rivincita (o di vendetta) nei confronti di Rifondazione, che puntualmente quanto ingenuamente emergono per bocca del consigliere Scelza, che a suo tempo fu la vittima principale degli attacchi che ancora oggi aleggiano nelle parole del consigliere Palmieri. Ma la diatriba personale offusca soltanto una diversa visione della politica amministrativa e una diversità profonda delle rispettive basi (o di quelle che sono ritenute le rispettive basi), come avviene anche a livello nazionale. Converrebbe che i Democratici di Sinistra si adeguassero al proverbio secondo il quale la vendetta è un piatto che va gustato freddo (forse perché se no ci si brucia). Tanto il Sindaco quanto la componente maggioritaria della sua Maggioranza dovrebbero ben sapere come siano modeste le possibilità di una vittoria elettorale futura, specialmente dopo una chiusura della presente esperienza amministrativa così sofferta e in certo modo violenta. Se si avviano alteri verso una soluzione di tal genere, non si può non essere indotti nella tentazione di pensare che le pressioni della loro base in tale direzione siano assai forti, anche senza il bisogno di scomodare cappucci e compassi (la Massoneria, del resto, è con ogni evidenza una lobby, e non pare nasconderlo, almeno nella pratica; e questo non è di per sé illegale), o innominate centrali di poteri occulti. Però le conseguenze a catena di tale avventura (le nuove elezioni) sono immediate e pesanti, dalla Comunità Montana agli Enti intercomunali, alle Società Partecipate, ecc.; e questo certamente non sfugge a nessuno: il che sembrerebbe confermare l’importanza delle pressioni esercitate. La prospettiva immaginata è quella di un futuro governo che riunisca tutte le forze moderate (PD, SDI, UDC, UDEUR, e frange di AN e di Forza Italia) in una sperimentazione di ‘maggioranza allargata’ o di ‘ grosse koalition’ de noantri, modello per un radioso futuro in campo nazionale? In questo caso, le pressioni potrebbero anche venire dall’alto, fuori di qui, come si potrebbe arguire da certe ‘proposte indecenti’ di candidature prospettate. Il Partito della Rifondazione Comunista va per la sua strada. E’ un modo collaudato di far politica, stando sempre ‘contro’, più da opposizione che da governo. Era sembrato che la partecipazione a “Portoferraio Domani” potesse significare un superamento di tale inclinazione, ma ‘quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare’. Non abbiamo elementi per valutare le ragioni rispettive delle due posizioni in campo. Sappiamo solo con buona certezza che il futuro è molto oscuro. E’ in gran parte affidato alle capacità del terzo agonista, “L’Isola e la Città”. Se la sua presenza sulla scena è stata davvero determinata dalla volontà di rinnovare le dinamiche della politica, ora è il momento di inventare davvero il nuovo. Dovrebbero trovarsi, raccogliersi, discutere, elaborare, chiamare la loro base, farsi sentire, far sentire la loro indisponibilità a entrare nei giochini noti. Ne avranno capacità? Avranno la forza di impedire che si proceda per colpi di mano suicidi? Avranno la capacità di imporre i loro tempi, per venire fuori con proposte da contrapporre agli sterili scenari che si prospettano attualmente? David aveva davanti Golia e lo sconfisse; ora i Golia sono due, e metterli in terra entrambi è più difficile. Ma è l’unica strada percorribile. Intanto il Marchetti ci dirà che non ci sono più le mezze stagioni, che l’acqua cheta rovina i ponti, che la gatta per la fretta fece i gattini ciechi, che rosso di sera buon tempo si spera, che in democrazia decidono le maggioranze. Pazienza. Se esistono i poteri forti è perché i partiti sono deboli.
Primula Rossa Fiori Piante