Riportiamo qui di seguito il testo di una petizione inviata al sindaco di Campo nell'Elba da un gruppo di utenti della spiaggia di Cavoli e dello scalo di alaggio posto nella parte est dell'insenatura: "Con la presente intendiamo segnalare quanto sta accadendo in località Cavoli, dove l’accesso al piccolo scalo situato all’estremità della spiaggia è stato sbarrato da una corda con segnalazione di “proprietà privata”, in attesa di una chiusura definitiva, che si dice avverrà in ottobre. Tale chiusura segue alla realizzazione, qualche anno fa e da parte dello stesso soggetto, di una sommaria ed antiestetica recinzione proprio sul tratto di costa (scogliera) immediatamente precedente e successiva all’area, oggetto del presente esposto. Già tale precedente opera (per la quale, nonostante varie segnalazioni, non vi sono state reazioni da parte degli organi pubblici competenti per la tutela del territorio) appariva di assai dubbia legittimità, in quanto realizzata a brevissima distanza dal mare e con un andamento tale da interrompere la naturale continuità tra la spiaggia principale e lo scalo, rendendo particolarmente disagevole il raggiungimento di quest’ultimo via terra e la prosecuzione del percorso sull’ulteriore tratto di scogliera fino alla punta di Cavoli (cfr.Cass.Pen.16.2.2001 n.15268). Ora, ferma restando ogni riserva anche sulla detta recinzione, si evidenzia che lo scalo, come testimoniano anche le strutture tuttora presenti e ben visibili (scivoli, verricelli, vecchi scafi abbandonati), è utilizzato da moltissimi anni (certamente più di cinquanta) dalla generalità dei cittadini per parcheggio ed alaggio di piccole imbarcazioni, mentre la spiaggetta antistante, particolarmente tranquilla e riparata, con alcuni alberi di ulivo che vi sorgono ab immemorabile e che offrono naturale ombra, è da sempre frequentata da numerosi bambini e bagnanti che vogliono sottrarsi alla confusione della spiaggia “principale”. La situazione sopra evidenziata ed oggettivamente incontestabile comporta che l’area in oggetto, ancorchè, in ipotesi, originariamente non demaniale, sia ormai asservita all’uso pubblico per usucapione, già irrevocabilmente maturata negli anni ‘70-‘80, sicché del tutto illegittimamente l’area medesima, con la ventilata chiusura, verrebbe sottratta a tale uso da chi ormai non ne è più, né di diritto, né di fatto, proprietario (vedi, da ultimo, Cass.21.5.2001 n.6924). Tanto premesso, chiediamo formalmente a codesta amministrazione (ed agli altri soggetti cui la presente è inviata per conoscenza) di intervenire, in adempimento, quanto agli enti pubblici, dei propri doveri d’ufficio, perché la comunità, come è suo diritto acquisito, possa continuare ad usufruire dello scalo e della spiaggetta, come avvenuto da oltre cinquant’anni ad oggi.
Cavoli spiaggia privata 2007