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Idee per un progetto Elba

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 28 agosto 2007

Continuare a scrivere immaginando.. Ho coscienza del fatto che idee e progetti possono disperdersi nel vento, preferisco però credere che possano essere raccolti, e che noi possiamo continuare a sognare……… Integrazione Per emergere nel mercato, oggi sempre più competitivo a causa della globalizzazione, è indispensabile passare da una logica individualistica ad una sistemica, aumentando le forme di collaborazione e coordinamento fra gli attori presenti su un territorio. Un singolo operatore difficilmente riesce da solo ad essere competitivo e visibile sul mercato, specie in quello turistico, in cui la domanda è rivolta non tanto a specifici beni o servizi quanto a prodotti globali o d’area. La necessità di adottare una logica collaborativa emerge non soltanto nel mondo del turismo (modello del destination management) ma anche nei progetti di marketing territoriale, che presuppongono forme di concertazione fra gli stakeholders presenti su un territorio sulle strategie di sviluppo da implementare. Collaborazione e concertazione rappresentano oggi il fattore discriminante di politiche di sviluppo e devono pertanto essere interiorizzate da tutti gli attori presenti su un territorio. Integrazione quindi come obiettivo di aggregazione fra soggetti diversi e prodotti diversi, secondo una logica di concertazione che presuppone condivisione degli obiettivi e delle azioni che si intendono intraprendere. Porsi come obiettivo una migliore integrazione significa lavorare per: - una migliore integrazione di pubblico e privato. Assegnando al pubblico un ruolo di governance (attore tra altri attori senza pretese dirigistiche), e privilegiando azioni di accompagnamento e supporto che fanno leva sull’erogazione di servizi anziché su azioni contributive. I contributi per iniziative e prodotti innovativi dovranno essere utilizzati soprattutto nella fase di avvio. L’apertura ai privati risponde ad un processo imprescindibile riconoscendo che la sussidiarietà, nella sua valenza orizzontale, mira a favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale. Solo la capacità di progettare e fare le cose ‘insieme’ consente di crescere anche in qualità e rafforzarci nel nostro confronto e nella nostra competizione inevitabile con il resto del mondo. - una migliore integrazione tra gli assi individuati -integrazione tra pesca e turismo con una valorizzazione e una migliore distribuzione dei prodotti e una valorizzazione delle forme di ospitalità tra cultura e turismo, con una valorizzazione di eventi coerenti con l’identità del territorio ma soprattutto delle potenzialità del patrimonio storico culturale ad iniziare dai Musei; tra turismo e artigianato, con una valorizzazione di alcune produzioni locali come la lavorazione delle pietre dure dell’artigianato artistico; tra turismo e gestione del territorio e dell’ambiente; - una migliore integrazione tra i diversi soggetti che con i loro molteplici servizi concorrono a comporre la vacanza. Una delle modalità per favorire questi processi di integrazione è la proposta della diffusione di un sistema card di territorio per un prodotto d’area , alimentata dai tanti prodotti/attrazione e servizi esistenti nei singoli ambiti. Una card è utile per la messa a sistema sia dei localismi che di singoli tematismi che assumono forza in una dimensione d’area non locale e che possono essere così più facilmente veicolati in operazioni di marketing. Una card, oltre a facilitare processi di integrazione, ben si presta anche come strumento per meglio soddisfare le esigenze e i bisogni del cliente e per garantire standard di ospitalità più elevati con una maggiore attenzione nei suoi confronti da parte dei diversi attori del settore turistico (basti pensare ad esempio all’efficacia in tal senso di una card al portatore messa a disposizione del cliente da una pluralità di attori non necessariamente privati); - un’integrazione nel territorio elbano; un’unità che garantisca e coltivi la diversità da un lato e una diversità che si possa iscrivere in un’unità dall’altro. Indispensabile l’ideazione di una “marca ombrello” dell’Elba con il nuovo marchio potremmo andare in questa direzione. Ci si riferisce alla necessaria integrazione tra aree forti e aree turisticamente meno forti, che nel turismo hanno individuato necessariamente una delle principali modalità del loro futuro sviluppo ( pensiamo al comprensorio minerario, in una logica e prospettiva turistica), senza peraltro riproporre scelte compiute dalle aree già affermate. All’interno delle singole proposte di progetti d’area vanno individuati alcuni comuni denominatori che possono rafforzare la definizione di alcuni prodotti turistici comuni a più aree, anche nella consapevolezza che alcune scelte di carattere infrastrutturale – per i costi di investimento e di gestione che comportano - devono trovare una loro valutazione sul piano territoriale e non di singolo ambito. E’ il caso ad esempio di eventuali campi da golf , aeroporto, impianti sportivi a valenza anche turistica. O delle Strade del vino che, pur in un’articolazione su più territori anche esterni all’Isola, devono poi trovare la necessaria integrazione a livello territoriale, che è l’unica dimensione che consente una promozione visibile sui mercati. L’obiettivo dovrebbe essere quello di valorizzare le diversità e la distintività di ciascuna località per far crescere il territorio in modo omogeneo, senza privilegiare soltanto le eccellenze, e nel contempo favorendo la collaborazione e integrazione tra i diversi territori con caratteristiche simili; - un’integrazione tra Associazioni di imprenditori e APT d’ambito. In una ipotesi di riforma della promozione turistica, La necessità che l’ Apt d’ambito svolga più incisivamente un ruolo simile ad agente di sviluppo (fare management della destinazione) piuttosto che di semplice soggetto di promozione turistica, con il compito anche di supervisionare con l’apporto di tutti gli attori istituzionali, tutte le attività a difesa dell’immagina del territorio. Significa essere in grado, di essere riconosciuti e legittimati sul territorio come istanza di coordinamento tra i diversi attori, capaci di interagire non solo con i soggetti tradizionalmente intesi come “turistici” ma con tutti gli attori che possono sostanziare una proposta di marketing territoriale. Significa lavorare per l’integrazione tra attori privati, in un lavoro paziente e spesso poco visibile di marketing interno alla destinazione. E’ un compito ambizioso e difficile, per il quale in qualche caso manca la consapevolezza dei diversi comportamenti e delle diverse funzioni. Il livello centrale deve saper dialogare e rapportarsi con il territorio per svolgere questa azione di facilitatore e soggetto trainante nella predisposizione di specifici prodotti. Il livello centrale non può quindi ridurre la propria azione a “cassa di risonanza” promozionale di prodotti forti a livello di singoli ambiti in un ruolo quasi ancillare, perché valorizzerebbe il “molteplice” rinunciando a lavorare sull’”unitarietà” della marca elba.


tramonto bello gian mario fetovaia

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