Caro Sergio, consentimi di utilizzare Elbareport per precisare che non esiste un marchetti-pensiero, bensì il partito dei Democratici di Sinistra che all'Elba ha trecentottantadue iscritti organizzati in sezioni locali. Dopo i congressi comunali è stato convocato quello di zona e in quella sede si è approvato il documento politico programmatico e la relazione introduttiva, e abbiamo eletto il segretario e la direzione. Nelle strutture dei DS elbani, così come mi sono impegnato nella mia relazione congressuale, ogni decisione politica è stata ricondotta "nelle opportune sedi che sono la direzione intercomunale e le sezioni". Tant'è che in meno di tre mesi abbiamo riunito la direzione ben nove volte. Per tutto ciò nei miei interventi pubblici mi attengo ai deliberati congressuali, nonché a quelle decisioni prese dalla direzione intercomunale. Mi preme precisare come la tanto citata affermazione sul potere di nomina e di revoca degli assessori da parte del sindaco abbia una fondamento giuridico nell'art. 46 del Testo unico sull'ordinamento degli enti locali (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 227 del 28 settembre 2000). Altrettanto, però, non avrei potuto dire, ad esempio, per un organismo ad elezione indiretta quale la Comunità Montana dove la nomina del presidente e della giunta esecutiva è affidata alla rispettiva assemblea e, nei fatti, ai consiglieri di maggioranza. Un discorso più complesso, invece, l'avrebbe richiesto l'Ente Parco dove, fra l'altro, vi è un intreccio fra nomine ministeriali ed eletti dalla Comunità del Parco, con un consiglio direttivo che elegge, in modo delimitato, la giunta esecutiva e il vicepresidente. Ma il mio è un ruolo politico e, appunto per questo, ribadisco quanto già detto in una precedente occasione: «Il nostro partito, in nessun caso, impartirà quelle "direttive" che fanno parte di una prassi che abbiamo lasciato alle nostre spalle e nella quale non ci riconosciamo più né noi né la stragrande maggioranza dei cittadini». Grazie per l'ospitalità,
ds manciulli portoferraio