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A Sciambere della lettera della Primula Russa a Marchetti: O non era meglio Lenin?

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 24 agosto 2007

Per Marchetti Per carità! E’ bono, bravo, onesto come la madonna, generoso, altruista, idealista, fedele alla causa. Tutto. Un altro, al posto suo, sarebbe andato a Montenero a cantare il ‘Magnificat’, e si sarebbe ritirato in estasi. Invece, quando gli hanno proposto di fare il Segretario DS dell’Elba, non ha saputo imporre il proprio diniego (siamo sicuri che subito ha rifiutato), non ha saputo dire “Badate che poi parlo, badate che poi scrivo!”. E’ diventato segretario, e parla e soprattutto scrive. Sempre. Di tutto. Stamani ci delizia con un intervento di teoria delle Istituzioni, condito con argute incursioni nella politica nostrana. “D’altra parte – dice il segretario diessino - la legge dà ai cittadini il potere di votare il loro sindaco scegliendolo fra candidati e programmi alternativi, così come dà ai sindaci la prerogativa di nominare i propri assessori i quali hanno il compito di attuare il programma e agire con il sindaco in base agli indirizzi generali di governo. Quindi, un assessore non rappresenta ‘il Partito’ bensì il sindaco con il quale deve esserci, necessariamente, un rapporto di fiducia, venuto meno questo è conveniente un cambio. Una strada diversa ci porterebbe indietro negli anni, quando tutto era deciso fra le segreterie dei partiti”. Cioè ci riporta a tre anni fa: o non glielo hanno detto al Marchetti che il sindaco di Portoferraio, certamente votato dai cittadini, lo hanno scelto a Livorno o a Firenze le segreterie dei partiti, facendo fuori altri candidati (forse meglio così, ma è un altro discorso) in un gioco di scambio che ha coinvolto quanto meno Regione, due o tre Province, una trentina di Comuni, due o trecento posti, e perfino il bibliotecario di Compiobbi (non sappiamo dov’è, ma ci piace il nome)? Non lo hanno informato che l’onorevole Lamberto Dini (guarda caso anche lui della Margherita), l’altra volta, per farlo passare, il PDS l’ha presentato a Firenze Oltrarno, dove passerebbe anche Barbablù, e c’è morto d’asfissia un monte di vecchi compagni che si so’ tappati il naso per troppo tempo? O l’Elba è diventata finalmente l’isola d’Utopia, dove il popolo sovrano sceglie i candidati e i partiti si impegnano a sostenerli senza metterci becco (senz’offesa per nessuno)? Se i sindaci avessero la forza di scegliere gli assessori da sé potrebbero anche battere i piedi e fare come gli pare. Ma a Portoferraio, anche se col sindaco battesse i piedi l’intero suo partito, farebbero meno rumore di Fred Astaire e Ginger Rogers. E figuriamoci a Capoliveri. Sveglia, Marchetti. I sindaci di coalizioni (anche complicate) nominano,sì, gli assessori; ma su designazione dei partiti; e per revocarli bisogna che siano d’accordo i partiti medesimi. Se no vanno tutti a casa. Soddisfatti d’aver difeso le proprie prerogative, ma venuti meno al patto vero stabilito con il popolo elettore, che sceglie un’Amministrazione col Sindaco designato dalle segreterie dei partiti. Almeno per ora. “D’altra parte la sinistra è sempre stata per la difesa dei poteri e delle autonomie locali. Questa è una bandiera che non intendiamo ammainare perché fa parte del nostro modo di intercettare, e quindi risolvere, i bisogni della gente”: e a queste parole il bimbo s’addormentò. Bacino, e via. O non era meglio Lenin?


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