Tra le recenti vicende che hanno riempito i giornali quella che sicuramente salta all’occhio dell’operatore turistico Elbano, ma anche del semplice cittadino, è sicuramente la querelle di articoli comparsi sulle principali testate nazionali, tutti articoli o servizi relativi all’inquinamento o presunto inquinamento del nostro mare. Lascio agli esperti del settore, biologi marini, biologi, ambientalisti o pseudo tali tutte le dissertazioni e considerazioni sul caso specifico, un continuo accapigliarsi tra responsabilità e corse al gioco dell’anno Lo Scaricabarile. Voglio invece soffermarmi invece sull’unico dato certo, IL DANNO DI IMMAGINE. I meccanismi che muovono l’informazione sono a differenza di quello che si può pensare relativamente semplici, al di là degli equilibri politici, che essenzialmente servono a determinare la dose di zucchero nella pillola. La stampa in genere, al di là qualche eccezione soffre di un male chiamato pigrizia. Praticamente tutte le notizie, gli articoli sono scaturiti o nascono da pacchetti preconfezionati e creati ad-hoc per ogni singolo evento, positivo o negativo che sia. Nel caso specifico di Goletta verde- Legambiente- Cigni – Struzzi e quant’altro tutto il rumore, assordante peraltro, scaturisce da una buona gestione della notizia, mestiere di chi sa far correre il suo messaggio nei canali dell’informazione. Sapevamo, qui parlo da albergatore, che questi signori a torto o a ragione nel perseguire il loro obbiettivo alla prima occasione avrebbero iniziato a cannoneggiare nuovamente l’immagine dell’Isola, che cosa abbiamo fatto? quali le contromisure atte a scongiurare la nefasta possibilità? Inutile piangere sul latte versato, per l’ennesima volta ci troviamo a raccogliere i cocci della nostra immagine, travolta dal volontariato di alcuni attivisti che oltre tutto quello che fanno lo fanno gratis, lodevolmente gratis. E noi, noi industria turistica fatturante milioni di euro, Apt, Ass. Albergatori, commercianti, artigiano, amministrazioni comunali, comunità montana, ecc. ecc. inermi a preoccuparci del nostro orticello incapaci di vedere aldilà del nostro naso. Speriamo che qualcuno si svegli, faccio appello a tutte le coscienze, a chi si preoccupa di amministrarci, aldilà del colore politico, perché la nostra economia le nostre famiglie possano continuare a lavorare in serenità all’Isola d’Elba, lavorare per rendere più fruibili la nostre coste, alla continua ricerca della qualità, della terra, del mare, ma senza dimenticare le persone. Non possiamo più demendare ad altri la cura della nostra immagine, non possiamo più permettere che un giornalino locale funga a livello nazionale a Mo’ di ufficio stampa, dobbiamo essere noi tutti organizzati ed allineati a coordinare, curare la nostra comunicazione. Adesso lasciandoci dietro ragioni e colpe dobbiamo metterci tutti a lavorare per il conseguimento di un unico obbiettivo “ Isola d’Elba”
punta di fetovaia