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La depurazione all'Elba. Il lupo e l'agnello

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : domenica, 19 agosto 2007

Gli 8 sindaci dell'Isola d'Elba, dopo i dati sulle acque di balneazione resi noti da Goletta Verde il 9 luglio e l'indagine "Mare Nero" di Fabrizio Gatti, pubblicata sull'Espresso della scorsa settimana, difendono l'immagine dell'Elba e teorizzano un non ben definito "complotto" per screditare la nostra isola e il suo turismo. In particolare gli Amministratori di Capoliveri, con in testa la attuale vicepresidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, dicono che Legambiente avrebbe fatto un'informazione "terroristica" e mettono in dubbio la correttezza delle analisi eseguite nelle acque di Margidore dove, secondo l'Aato 5, che si occupa delle acque, delle fogne e della depurazione all'Elba, esisteva al momento del prelievo di luglio la seguente situazione: « La località di Lacona è provvista di un impianto di trattamento della potenzialità di 5.000 abitanti insufficiente, obsoleto e fatiscente e di condotta sottomarina (attualmente in ricostruzione con finanziamento del Ministero dell'Ambiente). Risulta di tutta evidenza la necessità di adeguare lo scarico a mare alle normative vigenti con la costruzione di un nuovo impianto di trattamento. Le opere necessarie alla realizzazione dell'intervento consistono nella costruzione di un impianto di tipo A in località Lacona della potenzialità di 15.000 abitanti». Ma se i sindaci fossero curiosi (o forse solo sinceri) avrebbero detto che mentre i tecnici di Goletta Verde facevano i loro prelievi anche nelle altre tre località dove si sono riscontrati lievi sforamenti dei limiti qualche problema c'era, anche mettendo da parte la mancanza di una vera depurazione a terra: Marciana Marina è l'unico comune elbano senza nemmeno un impianto di depurazione pubblico; a Sant'Andrea l'eternamente lesionata condotta di scarico sottomarino era in riparazione; a Cavo erano finalmente alla fase finale i lavori di sostituzione della vecchia condotta a mare. Eppure, secondo Sindaci, albergatori, esercenti, onorevoli del centro-destra, era tutto perfettamente a posto e l'inquinamento era poco più che una maldestra invenzione di Legambiente o un pasticcio dei biologi che fanno le analisi per conto di Goletta Verde. Sarà perché era tutto a posto che pochi giorni dopo Asa e Comune di Capoliveri hanno mandato un subacqueo a stasare la condotta sottomarina di scarico ostruita nel diffusore finale da grassi e sporcizia e che, dopo pochi giorni ancora, la vecchia condotta fuori norma è stata finalmente sostituita - con un rapidissimo accordo tra Comunità Montana, Parco, Comune ed altri Enti preposti che sembrava impossibile fino a qualche giorno prima - con la nuova condotta a norma che giaceva da un anno non allacciata sul fondo? Questa storia del complotto sui dati dell'inquinamento del mare ricorda molto la favola di Fedro del lupo e l'agnello, dove il colpevole non è il carnivoro che ha sporcato l'acqua del ruscello a monte ma l'erbivoro che a valle che scopre che l'acqua è sporca. Il problema è che però Legambiente non è molto disposta a fare da capro espiatorio per una situazione dovuta a scelte non fatte, a priorità non date, a ritardi accumulati e a sottovalutazioni amministrative. Legambiente non pretende che il pessimo stato della depurazione all'Elba sia noto al locale segretario dei Ds, che si è sempre interessato di altro e la cui concezione dell'ambiente sembra ferma a quella prometeica della rivoluzione industriale, ma gli otto Sindaci elbani dovrebbero conoscere benissimo lo stato della depurazione, delle fogne e delle condotte di scarico sottomarino all'Elba: è tutto scritto nel Piano dell'Autorità di Ambito territoriale Ottimale Toscana Costa (AATO 5), il consorzio di cui anche i Comuni elbani fanno parte in base alla legge della Regione Toscana n.81 del 1995, in applicazione della legge n.36 del 5 gennaio 1994 "Disposizioni in materia di risorse idriche" (G.U. n.14 del 19 gennaio 1994). Il Piano, scaricabile tranquillamente on-line digitando http://www.ato5acqua.toscana.it/piano_ambito.asp, risale ancora al 2001, tanto che le cifre sono ancora espresse in lire, ma la situazione purtroppo è rimasta praticamente immutata da allora. Noi lo proponiamo, per la parte che riguarda l'Elba, nel dossier "la depurazione all'Elba. Il lupo e l'agnello" integrandolo con le ultime novità di cui siamo a conoscenza. Come si può vedere nessun complotto, nessuno si è inventato nulla. La situazione è preoccupante e nota, solo la grande capacità autodepurativa del nostro mare - e delle sue correnti - permette di non trovare dati fuori norma per gran parte dei prelievi. Vorremmo però che i Sindaci elbani ed i loro incauti sostenitori rispondessero ad una semplice domanda: «non credono che, date queste condizioni messe nero su bianco dall'Aato, se la corrente e il vento spingono verso terra come quando sono stati fatti i prelievi dai tecnici di Goletta Verde, è probabile trovare dati fuori norma?» E allora, invece di lamentarsi per improbabili complotti politico-ambientalistici-giornalistici e per la lesa maestà degli intangibili ed efficientissimi politici elbani, non sarebbe meglio muoversi e spostare risorse per mettere fine ad una minaccia di inquinamento per il nostro mare e per l'immagine turistica della nostra isola? Legambiente Arcipelago Toscano Dal Piano d’Ambito dell’Autorità di Ambito territoriale Ottimale Toscana Costa (AATO 5) 2001 Schema del nuovo sistema di regolazione della legge 36/94 FOGNATURE «Il giudizio di insufficienza è generalizzato per quel che riguarda sia il servizio acquedottistico che quello fognario». Livello di funzionalità Giudizio: A Ottimo B Buono C Sufficiente D Insufficiente Il livello di funzionalità dello schema fognario è risultato essere nel complesso insufficiente (D). Il giudizio risulta da una sostanziale insufficienza riscontrata sia nei sollevamenti che nei collettori, mentre non si hanno informazioni disponibili sulla rete di raccolta. SCHEMA GLOBALE PORTOFERRAIO Il livello di funzionalità dello schema fognario è risultato essere nel complesso sufficiente (C). Il giudizio risulta da una sostanziale sufficienza riscontrata sia nei sollevamenti che nei collettori, mentre non si hanno informazioni disponibili sulla rete di raccolta. SCHEMA GLOBALE RIO MARINA Il livello di funzionalità dello schema fognario è risultato essere nel complesso sufficiente (C). Il giudizio risulta da una sostanziale sufficienza riscontrata sia nei sollevamenti che nei collettori, mentre non si hanno informazioni disponibili sulla rete di raccolta. SCHEMA CAVO (RIO MARINA) Il livello di funzionalità dello schema fognario è risultato essere nel complesso sufficiente (C). Il giudizio risulta dal livello di funzionalità dei collettori giudicato sufficiente, mentre insufficiente è risultato quello dei sollevamenti; non si hanno informazioni disponibili sulla rete di raccolta. FOGNATURA DI RIO NELL’ELBA Il livello di funzionalità è risultato essere sufficiente; la rete di raccolta è risultata essere insufficiente. SCHEMA GLOBALE LIDO DI CAPOLIVERI Il livello di funzionalità dello schema fognario è risultato essere nel complesso insufficiente (D). Il giudizio risulta da una sostanziale insufficienza riscontrata sia nei sollevamenti che nei collettori, mentre non si hanno informazioni disponibili sulla rete di raccolta. SCHEMA NAREGNO (CAPOLIVERI) E’ stato possibile giudicare solo il livello di funzionalità dei collettori, giudicato nel complesso sufficiente. SCHEMA LACONA (CAPOLIVERI) Il livello di funzionalità dello schema fognario è risultato essere nel complesso sufficiente (C). Il giudizio risulta da una sostanziale sufficienza riscontrata sia nei sollevamenti che nei collettori, mentre non si hanno informazioni disponibili sulla rete di raccolta. SCHEMA PROCCHIO (MARCIANA) Il livello di funzionalità dello schema fognario è risultato essere nel complesso insufficiente (D). Il giudizio risulta da una sostanziale sufficienza riscontrata nei sollevamenti, mentre insufficiente è stato giudicato il livello di funzionalità dei collettori; non si hanno informazioni disponibili sulla rete di Raccolta (successivamente sono stati eseguiti lavori di adeguamento che hanno migliorato la situazione n.d.r.). SCHEMA S.ANDREA (MARCIANA) Il livello di funzionalità dello schema fognario è risultato essere nel complesso sufficiente (C). Il giudizio risulta da una sostanziale sufficienza riscontrata sia nei sollevamenti che nei collettori, mentre non si hanno informazioni disponibili sulla rete di raccolta. SCHEMA POMONTE (MARCIANA) Il livello di funzionalità dello schema fognario è risultato essere nel complesso insufficiente (D). Il giudizio negativo è omogeneo per tutti i settori dello schema fognario. SCHEMA MARCIANA MARINA Il livello di funzionalità dello schema fognario è risultato essere nel complesso insufficiente (D). Il giudizio risulta da una sostanziale sufficienza riscontrata nei sollevamenti, mentre insufficiente è stato giudicato il livello di funzionalità dei collettori; non si hanno informazioni disponibili sulla rete di raccolta. SCHEMA PORTOAZZURRO E’ stato possibile giudicare solo il livello di funzionalità dei collettori, giudicato nel complesso sufficiente. SCHEMA GLOBALE SECCHETO/CAVOLI Il livello di funzionalità dello schema fognario è risultato essere nel complesso sufficiente (C). Il giudizio risulta da una sostanziale sufficienza riscontrata sia nei sollevamenti che nei collettori, mentre non si hanno informazioni disponibili sulla rete di raccolta. (…) «l’area critica è estesa a tutto l’Ato, la situazione peggiore è sicuramente quella dell’Isola d’Elba». 2.3.3AREE CRITICHE IN BASE AL GIUDIZIO DI CRITICITA’ SUGLI SCHEMI IDRICI E FOGNARI NEL LORO INSIEME La carta evidenzia come la situazione più critica si registra nelle aree di competenza CIGRI (ex-Italgas) e Comunità Montana dell’Elba e Capraia (attenzione: oggi la gestione è passata tutta allAsa n.d.r). 3.4SERVIZIO DI FOGNATURA E DEPURAZIONE Nell’Isola d’Elba la Comunità Montana gestisce gli impianti di Marina di Campo, Lacona, Procchio, Grigolo, Capraia. Questi impianti (a parte quello di Marina di Campo) funzionano sul principio dello smaltimento a mare in base a quanto previsto dalla L.R. 5/86 attualmente vigente. La loro linea di processo pertanto prevede trattamenti parziali a terra (generalmente pretrattamenti mediante rotostacci) ed espulsione in mare (a largo) per il completamento delle depurazione per via naturale. L’attuale metodo di smaltimento dei reflui è destinato ad entrare in conflitto con la nuova normativa ( Direttiva CEE 271/91 recepita con Dlgs n. 152/99). Poiché il presente studio è proiettato nel futuro e su un arco temporale di 20 anni, si è orientato alla nuova normativa. Pertanto, per gli impianti a monte delle condotte di scarico a mare sono stati previsti gli schemi depurativi (tipo A per potenzialità > 10.000 AE - tipo B per potenzialità < 10.000 AE) proposti dalla Comunità Montana ed approvati dal Ministero dell’Ambiente nel febbraio 2000. Inoltre sono in corso di esecuzione gli interventi relativi alla ricostruzione delle condotte di scarico a mare dell’isola d’Elba finanziate dalla Regione (P.T.T.A. ’96) e dal Ministero dell’Ambiente (e dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano n.d.r.)


goletta verde delphin

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