Egregio Direttore, non sappiamo quali siano i criteri di scelta del Presidente dell’Associazione Albergatori Elbani, ma per una volta ci troviamo d’accordo con il camerata Paternò: quello di ora ha un senso del marketing pazzesco. Le poche volte che abbiamo avuto occasione di ascoltarlo in arruffati interventi a qualche riunione, lo abbiamo trovato un esagitato casinista (quindi anche simpatico), affastellatore di luoghi comuni, accusatore senza tregua di amministratori comunali (preferibilmente di sinistra), che buttava lì dati e informazioni orecchiate. Di solito crea attenzione nell’uditorio, perché nessuno sa dove andrà a parare, e infatti di solito non va a parare da nessuna parte, si intorcina, si ingarbuglia, non riesce a concludere. Per questo siamo molto contenti che sia diventato esperto e competente di due cose: giornalismo e biologia, sarà per questo che il camerata Paternò si rode le mani e il fegato d’invidia. Infatti l’esagitato presidente degli albergatori dice più o meno che il giornalista dell’Espresso Fabrizio Gatti non sa fare il suo mestiere, che si sarebbe aspettato un’indagine più approfondita, che è tutto a posto e che tutto questo fa parte di un complotto (fatto da chi e perché non si sa) per screditare l’immagine dell’Elba. E’ evidente che l’esperto presidente degli albergatori non sa che Fabrizio Gatti - uno dei più grandi giornalisti d’inchiesta italiani, noto per essere sbarcato come clandestino in Italia, su una di quelle barche tenute insieme con lo sputo e la speranza, ed essersi fatto rinchiudere in un Cpt, i lager degli extracomunitari, solo per scrivere un articolo veritiero, Fabrizio Gatti è stato anche al Corriere della Sera, dal 1991 si occupa di criminalità italiana e internazionale. E’ stato inviato in Moldavia, Romania, Albania, Egitto, Marocco e Venezuela per ripercorrere i viaggi delle vittime della prostituzione, del lavoro nero e dell’immigrazione clandestina. Nel 1998 ha vissuto per un periodo in una baraccopoli alla periferia di Milano. Nel 2000 si é fatto rinchiudere con il falso nome di Roman Ladu, nel centro di detenzione per stranieri di via Corelli, a Milano. Insomma, uno che il suo mestiere lo sa fare e lo fa mettendoci direttamente la sua pelle in gioco, invece per il prode Presidente alberghiero da Gatti si sarebbe aspettato “una indagine più approfondita, più puntuale, che magari mettesse in rapporto i dati di Goletta Verde ed i dati Arpat (tra l'altro facilmente reperibili sul web)", una tesi veramente ardimentosa, visto che andando un po’ più a fondo si sarebbero scoperti tutti i depuratori fuorilegge e insufficienti, quasi tutte le condotte di scarico della merda nuove sono ancora staccate che quelle vecchie sono spaccate e mal funzionanti che tutti, compreso Bosi, Alessi, Briano, dicono siano ancora in mezzo al mare e che ci vogliono altri soldi (tanti) pubblici per risolvere i problemi. Invece per il supremo rappresentante degli albergatori “il tutto rientra nella normale programmazione di mantenimento e/o sostituzione delle infrastrutture”, non ci sembra di avergli sentito dire le stesse cose solo l’altro anno. Partendo da qui il prode Presidente se la prende con i tecnici di Goletta Verde, pensando che facciano prelievi ed analisi da bordo della barca mentre Legambiente va chiarendo da un mese e mezzo che quei prelievi sono fatti da biologi indipendenti di un laboratorio specializzato e che quei campionamenti e quel protocollo di analisi sono gli stessi dell’Arpat e sono riconosciuti dal convenzioni con Arpat e Ministero dell’Ambiente. Ma per il Presidente alberghiero (e per la vicepresidente del Parco) quei professionisti, quei biologi, sono dei pasticcioni che non sanno fare il loro mestiere, dei giovinastri scapestrati che, al soldo di un complotto planetario contro l’Elba e Capoliveri, hanno infilato prima un dito nel gabinetto e poi lo hanno pucciato nella provetta delle analisi di Margidore, poi anche in quelle di Cavo, Marciana Marina e Sant’Andrea, ma lì era già passato l’effetto e hanno fatto trovare meno roba. Quando invece l’altro anno hanno trovato tutto pulito erano dei seri professionisti. Poi, dopo aver insultato gente che fa il suo mestiere con scrupolo e dedizione, il nostro Presidente albergatore di destra e i politici di Sinistra (?) non trovano di meglio che dire che sono stati insultati con acredine. Complimenti, il ventilatore alla cacca di Monfardini è in piena funzione, e non da certo sollievo alla calura. TIRO FISSO 2 Sto notando uno strano fenomeno lei Signor Tiro Fisso 2 sta sempre più allungando i suoi interventi mentre il Coluccia li scorcia. Vi siete messi d'accordo? Chi è il mandante della campagna denigratoria antielbana? Non c'è in realtà un solo mandante ma un sodalizio criminale di cui fanno parte: Usama Ben Laden, Fidel Castro (che vuole dirottare tutti i bagnanti della Biodola a Varadero), l'Uomo Ragno (quello vero, mica il Bertucci), Mazzantini, e (senza diritto di voto) un pugno di pennivendoli che scrivono sul Tirreno e su Elbareport, Bruno Paternò, Renato Curcio e Mario Tuti. Ma oggi posso darle anche un'altra notizia, quella che per contrastare questi biechi criminali si è formato finalmente un comitato di salute pubblica i cui membri sono stati scelti tra coloro che hanno fatto in questa triste ora le nobili dichiarazioni elban-patriottiche più tra di loro simili se non sovrapponibili: Eia Eia Alalà Foresi, Bosi, Mastro Lindo (occorre fare pulizia della canaglia entielbana), l'Elbaduemilo, il citato Antonini e Marchetti (che sospenderà la stesura del tomo delle sue memorie "Da Suslov a Tremonti") cappellano Don Gelmini. Contento vero?
Antonini Mazzantini su Goletta Verde 2005