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Incendiano rimessa di attrezzi balneari e la macchia intorno la spiaggia dei Prunini Scoperti e denunciati dalla Polizia di Stato quattro avellinesi responsabili dell'incendio Legambiente: Parco interessato dall'incendio, deve costituirsi in giudizio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 17 agosto 2007

Si erano gia segnalati per una serie di intemperanze in giro per l’Elba (tanto è che la PS aveva già annotato la targa della loro auto), ma i quattro giovani avevano pensato bene di “far casino” anche sulla spiaggia ai Prunini, presso la quale avevano affittato un appartamento. Più volte erano così venuti, nei giorni scorsi, a diverbio con alcuni bagnanti, e più pesantemente con il gestore del noleggio attrezzature, nonché assistente di nuoto e salvamento in servizio presso il punto blu, della spiaggia. Di buon mattino giovedì (alle 6 erano stati ancora una volta fermati e controllati dalla Polizia al Ponte del Brogi), dopo aver fatto un bagno, hanno deciso di farla pagare cara al bagnino reo di averli rimproverati e, sfasciata la porta della rimessa di legno, presso la quale l’operatore custodiva i suoi attrezzi, con una torcia di carta davano fuoco ad alcuni abiti. Rapidamente le fiamme si propagavano al materiale ammassato nel manufatto; bruciava tutto quello che si trovava all’interno e addossato alla baracca, quaranta lettini da spiaggia, ombrelloni, un pedalò, due canoe, un pedalò, una tavola da windsurf, delle vele da windsurf, materiale per il soccorso in spiaggia ed altre attrezzature. Ma poi le fiamme si estendevano alla macchia che copre la scarpata circostante, in zona peraltro all’interno del Parco Nazionale. Solo l’intervento dei pompieri allertati dalla segnalazione di una signora abitante nelle vicinanze, conteneva la vegetazione bruciata in meno di 100 metri quadri, evitando che il fuoco si estendesse alla valle, una operazione neppure agevole, perché la strada stretta ha consentito al camion dei pompieri di scendere solo in parte verso la spiaggia e li ha obbligati a stendere lunghi tratti di manichette. Le indagini per risalire agli autori erano comunque rapidissime, visti i rapporti pregressi gli agenti della Polizia di Stato “piccionavano” F.M. di 22 anni, C.B. di 21 anni, A.P. di 20 anni ed il diciassettenne minore P.F. (tutti maschi, incensurati e residenti a Montemiletto in provincia di Avellino) e li conducevano in commissariato in Viale Manzoni. Nel giro di qualche ora, uno dopo l’altro tutti e quattro i “bulletti” rendevano piena confessione ammettendo le loro responsabilità. Il non essere stati colti sul fatto ha risparmiato loro un arresto immediato, ma sono stati denunciati a piede libero (i maggiorenni alla Procura della Repubblica di Livorno, il minore alla Procura presso il tribunale dei minori di Firenze) con una gravissima ipotesi di reato: “incendio doloso”, per il quale è prevista una pena da 3 a 7 anni di carcere. E arriva subito una dichiarazione del portavoce di Legambiente destinata ad appesantire la posizione processuale dei ndenunciati: "Ci complimentiamo con il Commissariato portoferraiese per la rapidità e l'efficienza con la quale ha individuato i respondabili. Chiediamo al contempo al Parco di annunciare, visto che le fiamme hanno interessato anche il suo territorio, la sua costituzione come parte civile contro gli incendiari confessi, così come ha specificamente chiesto il Ministro dell'Ambiente"


baracca bruciata prunini

baracca bruciata prunini