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A Sciambere del cascare dal pero

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 17 agosto 2007

Caro Sergio, quanto onore, non avrei mai sperato di meritarmi uno dei tuoi commenti ad personam, addirittura titolato. Una risposta piccata la tua, che trasuda un non so che di lesa maestà. Ma vedi, nel giornalismo - come nella vita - bisogna farsi carico delle proprie responsabilità e quando si decide di aggredire con argomentazioni futili e toni spesso volgari, quando non al limite del buon gusto (altro che “scherzosi”, come dici), come più volte hai avuto modo di fare con il Premio, Anna Corradini e il suo pubblico, beh allora bisogna mettere in conto anche le critiche. Vorrei precisare inoltre come il sottoscritto non abbia mai avuto il bisogno di “ingraziarsi munifiche signore”, come hai l’ardire di scrivere. E' patrimonio condiviso che non debba che ringraziare me stesso per quel che ho fin qui fatto e che farò. Così come trovo un espediente di bassa lega trascinare nel tuo sfogo inacidito un collega, Claudio Passiatore (al quale rivolgo una volta di più i complimenti per la sua affermazione nel Premio Capelli), solo per il gusto di sottolineare come in quell'occasione mi sia fermato alla finalissima. Non sono certo in gara con il mondo, caro Sergio, e non considero Internet e i fondi di un giornale tribune adatte ad ospitare i miei retroterra culturali e professionali. E poi, suvvia, il quadretto sulla vicenda Matteoli, per favore: "forse al tuo primo servizio"... Erano già 5 anni suonati che scrivevo per tutte le testate locali, ma si sa il rispetto per i colleghi non è mai stata, diciamo, una tua prerogativa. Poco male, ognuno raccoglie ciò che semina... Quel che ancora però mi resta da comprendere, caro Sergio, sono le reali motivazioni alla base della tua crociata anti-Premio perchè dal tuo fondo emerge tutto fuorchè l'essenziale... Hai mai sfogliato le pagine dei quotidiani o ti sei mai soffermato sui titoli dei tg nazionali che hanno parlato dell'iniziativa in questi anni? Hai mai considerato il ritorno pubblicitario per un'intera isola? Ti è mai venuto il dubbio che con i tuoi rabbiosi commenti avresti potuto offendere le migliaia di persone che ogni anno si avvicendano in quella piazza? No, figuriamoci. Lo spettatore per te ha la medesima importanza e spessore del lettore: nessuna. Beh, non è così per me e per le mie argomentate motivazioni. AH, un'ultima curiosità: ma da cronista vecchio stampo, quale ti ammanti di essere, perchè non sei mai venuto a vergare la cronaca di una serata...? Sai, è la prima regola nel giornalismo: vedere per parlare. Buon lavoro Senio Bonini Caro Senio Per iniziare ti pregherei di non affibbiarmi intenzioni che non ho , ho citato il premio Capelli non per ricordare che lo ha vinto un altro in vece tua, ma per rappresentare un’iniziativa non mondana e da usare come esempio, come paradigma di un premio serio. Credo che l’essere arrivato in finale sia stato un eccellente risultato, di cui puoi andare orgoglioso, ed averlo ricordato era farti un complimento. La tua dietrologa chiave di lettura (alimentata forse da un ego che emerge dalla tua replica come un po' debordante) è totalmente fuorviante. Non mi servono espedienti, notoriamente le cose sgradevoli le dico chiare e sul muso, quando voglio dirle, e non mi sognerei mai di usare qualcosa che ha a che vedere con la memoria del mio amico e collega Gabriele Capelli per un così meschino minimo scopo come il polemizzare con Senio Bonini. Dici che nell’occasione del “compitino” con Matteoli, già da cinque anni collaboravi con i giornali locali … benissimo, ed in cinque anni non avevi ancora appreso che ad una conferenza stampa, sia pure irritualmente tenuta in piedi, è educato e corretto (nonché rispettoso dei colleghi) porre una domanda ciascuno? Sulle “positive ricadute pubblicitarie” potrai rendermi edotto in qualità di addetto stampa del premio, forse ero distratto ma mi è parso di vedere pochissimi servizi da parte di giornali ed emittenti nazionali ad esso dedicati nell’arco di questi anni, e comunque assolutamente imparagonabili a quelli generati da simili iniziative (es. Premio Ischia). Zampettiamo fino alla lezioncina (scusa eh) da maestrino dalla penna rossa e blu di giornalismo della tua "chiusa": perché non ero a Marciana Marina a presenziare di persona a cotanto evento? Avevo probabilmente, a mio insindacabile giudizio, qualcosa di più importante da fare, ma qualcuno di Elbareport che controllava quello che accadeva e che nell’occasione riportava e/o scriveva (sempre che ne valesse la pena) c’è sempre stato; e allora? Per stabilire quanto io rispetti i colleghi di lavoro sarebbe facile dirti di chiedere ai non pochissimi ai quali ho contribuito ad insegnare questo mestiere, se hai tempo e voglia potrei fornirti qualche centinaio di nominativi di colleghi dell’Unità, del Tirreno, della Nazione, di Repubblica, del Corriere della Sera, di altre testate, dell'Ansa, dell'Agi, di alcuni periodici, di diverse emittenti nazionali con i quali ho lavorato o collaborato in questi anni: dal 1973 in poi, sono sicuro ti daranno indicazioni diverse. Quanto poi al rispetto dei lettori, vedi Senio, i lettori non sono mica così scemi da leggere un giornale che non li rispetta. E se questo giornale da cinque anni in qua continua a crescere come utenza, ed attualmente sfiora i 4000 contati giornalieri medi (forse non ci starebbero seduti nella piazza di Marciana Marina) vuol dire che i lettori si sentono sufficientemente rispettati. Non ho fatto nessuna crociata contro il premio, quando mi fu chiesto non partecipai alle “conferenze stampa” preparatorie nel salotto di casa di questo o quello, in primo luogo perchè non frequento salotti o boudoir, ma soprattutto perché, me lo fai ripetere allo sfinimento, considero quei tipi di premi inutili e insulsi. Niente di più. Non mi pare di avere invitato gli spettatori che volevano vedere i Vip al boicottaggio, non ho ideato né ispirato la folklorica contestazione di Bruno Vespa. Ho avuto solo l’ardire di dire quello che ne pensavo, di affermare che il re, forse non era nudo, ma piuttosto cencioso sì. Ma forse chi si sente leso nella propria maestà non sono io. Posso capirlo però chi si circonda di acritici adoratori difficilmente accetta punti di vista diversi dal suo e poiché di norma è presuntuosetto e totalmente privo di autoironia, men che mai accetta di essere preso per il culo. Per essere ancora più chiaro circa i motivi per i quali ritengo quel premio “giornalistico” privo di senso e di logica sviluppo un brevissimo ragionamento: o è un premio “alla carriera” e, a parte l’opportunità di assegnarli a cui facevo riferimento nel precedente articolo - io preferisco i premi alle carriere da compiere rispetto a quelle compiute – o è un premio che si dà a chi nell’anno ha fatto qualcosa di veramente, eccezionalmente rilevante sotto il profilo professionale. In entrambi i casi mi spieghi quali sarebbero i meriti di Barbara Palombelli in Rutelli oltre quelli di aver fatto “la valletta” (per sua stessa ammissione, dalle cronache di Elbareport) in precedenti edizioni, ed oltre ad assicurare attraverso la presenza del divino consorte, per una fortunata “coincidenza” di impegni anch’esso presente all’Isola, un po’ di visibilità? Forse quella sorta di manuale Cencelli che ispira le designazioni, che altrimenti dovrebbero essere definite “a capocchia”, indicava che quest’anno si doveva premiare qualcuno di area governativa, possibilmente presenzialista, possibilmente donna e non si è trovato di meglio? Continui ad attribuirmi stati d’animo come “piccato” che non trovano, credimi, riscontro nella realtà, pure perché non vedo le “picche” che mi avrebbero provocato scalfitture nel gioco dei picadores e banderilleros, in attesa di un’improbabile “espada” che dovrebbe “matarme”. Vuoi candidarti forse al ruolo di toreador? Faccio un breve riassunto degli appunti e degli epiteti che mi hai rivolto in 48 ore; a) Becero b) Misero naufrago nell’indifferenza generale c) Costretto in gabbie ideologiche ormai sepolte d) Assurdo negli affondi e) Uso ad avventarsi f) Aggressore con toni futili e volgari g) Ai limiti del buon gusto h) Produttore di sfoghi inaciditi i) Incline all’uso di espedienti di bassa lega j) Irrispettoso dei colleghi, dei lettori, di “Anna Corradini e del suo pubblico” (favoloso! o che è una rock-star?) Chi sarebbe aggressivo poi? Senio, mi sembra che tu ti sia un tantinello allargato. Accetta un consiglio da un anziano … scendi, che se poi caschi dal pero, ti fai del male.


pero fiorito albero

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