"....così come sono stati quanto mai assurdi negli anni gli affondi, miseramente naufragati nell’indifferenza generale, di ambienti che si definiscono giornalistici e che costretti da gabbie ideologiche ormai sepolte si sono avventati contro il premio di destra, la passerella di vip… Becere uscite in cerca di facile visibilità di sponda" Caro Senio poiché mi risulta di essere stato l'unico giornalista ad aver in maniera netta criticato, talvolta con taglio scherzoso, talvolta con qualche argomentazione seria, qualche volta ignorandolo volutamente, il Premio Giornalistico di cui tratti nella tua appassionata richiesta di soccorso istituzionale, etcetera, ho la vaga impressione che tu mi abbia dedicato queste quattro righe di furore. Capisco la necessità di ingraziarsi qualche munifica signora che mi riferiscono essere quasi caduta in deliquio a sentire pronunciare il mio nome, ma, fattelo dire, così come quando, forse al tuo primo servizio, volevi fare 12 domande a Matteoli, ne ridevamo insieme qualche giorno fa (ops forse non dovevo dirlo che mi parli, può darsi che la signora s'incazzi, se glielo riferiscono, figurati se mi legge) e farci aspettare che tu finissi il compitino, per porre le nostre di domande al Ministro, questa non l'hai proprio infilata. Vedi Senio, al di là dei modi e delle forme (mi dispiace non sono Lord Brummel), ho delle radicate e legittime convinzioni su quel premio: penso che sia inutile come tutti i "premi alla carriera" che possono essere o un cimitero degli elefanti o la comparsata a gettone di una star su una piazza plaudente, ma hanno una valenza 0 per il miglioramento del giornalismo. I premi seri ed utili, secondo me, sono quelli che si danno ad una carriera da fare, ad esempio il premio Gabriele Capelli (a proposito di grandi giornalisti che non sono mai montati su un palco), vinto quest'anno proprio da un marinese, almeno d'adozione, come Claudio Passiatore e che ha visto tra i finalisti (toh!) Senio Bonini. Tutto ciò con l'ideologia, con i Vip, con gli aspiranti Vip e i Sedicenti Vip non c'entra un fico secco, quello era solo il risibile contorno (dal mio punto di vista) di una cosa inutile e le cose inutili non sono né di destra né di sinistra, sono inutili e basta. Comunque ho quasi sessanta primavere, non devo ingraziarmi nessuno e non ho voglia di incazzarmi, tanto meno con i giovani, posso pure permettermi il lusso di commentare la tua un po' offensiva uscita con un'alzata di spalle (ce le ho grosse in tutti i sensi). Inutile che ti dica che non piangerò calde lacrime se quel premio andrà(lui sì) anzitempo dove (sempre a mio parere) dovrebbe stare: nel dimenticatoio dei superflui fasti, e se sarà sostituito da qualcosa che abbia più a che vedere con la professione che ti auguro di esercitare con successo.
Marciana Marina - Piazza di Chiesa