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AMP: Una precisazione di Yuri Tiberto

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 15 agosto 2007

Spettabile Redazione, ritengo indispensabile rettificare quanto apparso nella "copertina" odierna di Elbareport in merito ad un mio intervento. Nel riassunto dell'articolo di controcopertina, probabilmente per un fraintendimento, mi si attribuiva di voler "rilanciare la proposta di rendere fruibili le acque di Pianosa e Montecristo in modo che vi si possa esercitare "circolazione e ormeggio, pesca sportiva, pesca subacquea e immersioni". Tale affermazione, come chiaramente si evince dal testo completo, era riferita alla legislazione vigente nelle zone B e C della Riserva Marina delle Bocche di Bonifacio e non ad una qualsivoglia mia proposta per Pianosa o Montecristo. Al riguardo, nella versione integrale (la versione apparsa sulla stampa era necessariamente "concentrata", ma anche a Elbareport, come alle altre testate e, ovviamente, ai Sindaci, era stata inviata la versione integrale) della mia lettera ai Sindaci, si può leggere: Ove fosse possibile (ritengo necessaria), l?equiparazione, ai fini della zonazione, delle isole amministrate dei Comuni elbani (Pianosa e Montecristo) e delle aree pertinenti (Secca di Mezzo Canale e Secca delle pezze di casa a Pianosa e Formiche di Montecristo) Pianosa e Montecristo rappresentano, credo, le più grandi e vietate zone A del Mediterraneo. L’introduzione di nuove limitazioni per l?Elba dovrebbe, come logica contropartita, aprire la strada ad una, certamente parziale, limitata e super-ecologica?, possibile riapertura al pubblico di due gioielli che ora stanno chiusi in una cassaforte senza poter essere ammirati. La balneazione, civile e regolata deve essere consentita (ai più esperti di me decidere in quali e quante parti dell’isola), e una graduale apertura di punti per immersioni, guidate e contingentate, non toglierebbe proprio nulla alla protezione: anzi, proprio la fruibilità di posti incontaminati può far risaltare le meraviglie del mare e stimolare la voglia di tutelarle! Fermo restando il divieto di qualsiasi forma di pesca, ovviamente. L?inserimento della secche citate in zona D, escludendo le marinerie del continente, compenserebbe i pescatori professionisti della perdita di alcune aree di pesca sull'Elba. Appare evidente che non ho mai avuto la benchè minima idea di liberalizzare "circolazione e ormeggio, pesca sportiva, pesca subacquea e immersioni". La valutazione sulla rigidità più o meno vincolante delle regole viene giustamente lasciata alla libera interpretazione dei lettori.


Fotosub tesei 2005 1

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