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A Sciambere dello spirito giustizialista e dello spirito legalitario

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 11 agosto 2007

Caro Lorenzo, esulando dal "Caso Nisporto", non si deve confondere il "giustizialismo" con l'impegno per la legalità e per la crescita di una cultura legalitaria di cui mi pare nel piccolo e nel grande quest'isola abbia bisogno, se è vero come è vero che qui si sono consumati un numero altissimo di "piccoli" e meno piccoli abusi urbanistici (Capoliveri "se la dava" con Reggio Calabria per numero di sanatorie in proporzione), se è vero come è vero che pendono giudizi su una ventina di persone e passa con ipotesi di reato associativo(discreta media in rapporto alla popolazione) di cui una dozzina associative di stampo mafioso (tanto per restare al conclamato). Certo nessuno può pensare di surrogare i ruoli di magistratura e forze dell'ordine ma il politico, l'ambientalista, l'amministratore, il giornalista, il semplice cittadino che esercitando la propria attività pensino di trovarsi al cospetto di violazioni della legge DEVONO rapportarsi a chi tutela la legalità, con carte bollate o senza e se non lo fanno sono dei pessimi politici, ambientalisti, amministratori, giornalisti, soprattutto sono dei pessimi cittadini. Negli anni trenta la polizia faceva la guardia ad un regime dittatoriale, a delinquere era lo Stato, oggi la questura e i "questurini" difendono le istituzioni democratiche in uno stato di diritto. Chi collaborava allora era spesso una spia dell'Ovra, un miserabile che vendeva i propri consimili, chi NON collabora con la Magistratura e le Forze dell'Ordine oggi rischia di schierarsi nella sostanza dalla parte di chi delinque. La similitudine che fai, scusami, fa più acqua di un colabrodo. Non si tratta né di fare cacce alle streghe né di alimentare la cultura del sospetto si tratta di vigilare sulla legalità dei compotrtamenti, in primis delle amministrazioni pubbliche, come ad esempio fanno quelle circa cento di persone che animano Legambiente all'Elba (che sia detto a beneficio dei lettori non c'entrano un fico secco con il "caso Nisporto") e che con le loro denunce e segnalazioni hanno contribuito non poco a scoprire dei giganteschi pentoloni di illegalità che ben dovresti conoscere poichè bollivano anche nel tuo versante. I buoni rapporti con gli avversari politici, la necessità di un confronto democratico più civile e meno astioso sono necessari, ma la legalità dei comportamenti è un discrimine che non passa tra gli schieramenti politici. Passa tra chi sta dalla parte della legalità e chi no, e io sono sicuro che Lorenzo Marchetti stia dalla parte della legalità perché lo conosco, mi ci gioco le palle, e sono pure sicuro che se avesse contezza che qualcuno all'interno del suo schieramento si macchiasse di un reato, ad esempio in ambito amministrativo, dai Carabinieri ce lo porterebbe personalmente per un orecchio, anche ora che da interprete radicale dell'essere di sinistra si è trasformato in massimo esponente elbano della sinistra carina del libero mercato.


Lorenzo Marchetti CGIL

Lorenzo Marchetti CGIL