Marchetti si felicita con Schezzini per la positiva conclusione del "Caso Nisporto"
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : sabato, 11 agosto 2007
Lorenzo Marchetti, segretario dei Democratici di Sinistra dell’Isola d’Elba, esprime i suoi rallegramenti a Catalina e a tutti i suoi collaboratori di Rio nell’Elba per come si è chiusa la questione della regimazione idraulica di Nisporto, e non lo fa solo a nome personale, ma sicuro d’interpretare il giudizio di tutte le compagne e i compagni dell’Isola d’Elba. Dice Marchetti: «L’autorità giudiziaria ha archiviato quella pratica perché non sono state rilevate illegittimità perseguibili sia in ordine al progetto sia alle concessioni edilizie rilasciate in quella località. In questi tre anni, purtroppo, sono stati spesi soldi pubblici e tanto tempo degli uffici giudiziari è stato sottratto ai veri fatti criminosi. Io non amo i questurini tipo “anni trenta” perché “vigilavano” sugli oppositori del regime, ma altrettanto ho in antipatia per quei consiglieri comunali e quelle associazioni che tentano di emularne le gesta. Non è questo il modo con cui si fa politica, poiché i cittadini chiedono ben altro». Poi il segretario dei DS ricorda come le popolazioni «Per un verso vogliono vivere in un contesto a-criminoso, e questa tutela spetta alla magistratura e alle forze dell’ordine, a cui raccomandiamo una vigilanza attenta e continua. Mentre ai partiti e ai movimenti parapolitici, comunque espressi, chiedono programmi e progetti, vale a dire fatti concreti, e non certo gesti chiassosi o, peggio ancora, forcaioli. Là dove i riformisti sono in minoranza, pertanto, la loro opposizione deve essere propositiva, cioè capace di comunicare, in modo tranquillo e sereno, quello che deve essere fatto, o meglio, quello che loro avrebbero fatto nell’interesse di quella comunità. Questa è la prassi secondo cui la dialettica e la contrapposizione si possono esprimere anche con vivacità, ma con la volontà di arrivare all’incontro e no allo scontro perché in politica ci sono avverasi e non nemici. Ecco perché siamo contrari all’uso delle carte bollate. Il nostro scopo è lasciare un’isola migliore a coloro che verranno dopo di noi».
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