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A Sciambere piombinese

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 09 agosto 2007

Dalle cronache si legge che le Acciaierie di Piombino producono qualcosa come 1.000.000 (leggasi un milione) di tonnellate all'anno di rifiuti di vario tipo; che circa due terzi di questi rifiuti sarebbero facilmente recuperabili e riutilizzabili per sottofondi stradali ma si preferisce utilizzare il materiale vergine cavato dalle colline Campigliesi; che esiste un progetto, da circa dieci anni, all'uopo predisposto, all'uopo finanziato (con fondi pubblici) ma ancora non all'uopo realizzato; che la Guardia di Finanza ha recentemente sequestrato 35 (leggasi trentacinque) ettari di discarica abusiva all'interno delle stesse Acciaierie; che l'intero stabilimento (14 Km2) è stato rialzato con i medesimi rifiuti per sette metri dal piano di campagna; che il ministro dell'ambiente Pecoraro Scanio (ideatore, membro della sinistra sedicente radicale) e il Sindaco di Piombino (esecutore, membro del centrosinistra sedicente riformista) hanno pensato alla genialata di portare 3.500.000 (leggasi tremilioniecinquecentomila) tonnellate di rifiuti dell'ex Acciaierie ILVA di Bagnoli/Napoli a Piombino; che quei rifiuti, come più volte asserito dal suo Presidente, servono al Porto di Napoli per riempire le proprie vasche di colmata; che gli argomenti schiaccianti (sic!) utilizzati sono: a) Piombino è chiamato a risolvere un problema nazionale; b) quei rifiuti servono per riempire le vasche del Porto di Piombino e rilanciarne così, lo sviluppo; c) i rifiuti della Lucchini sono......un problema della Lucchini e non della città di Piombino. Non c'è che dire: il riformismo ambientalista s'illumina d'immenso! TIRO FISSO 6 Eh sì, s'illumina d'immenso .. e secondo me senza neppure adoperare le lampade a basso consumo energetico


piombino acciaierie

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