«Un parco di soli vincoli non è il parco dei Democratici di Sinistra - L’ente parco si doti del piano, del regolamento e del piano pluriennale economico e sociale e poi si può parlare di modifica dei confini - Trascorsa la pausa estiva ci aspettiamo di vedere i primi atti efficaci della gestione Tozzi». Questi gli argomenti principali dibattuti dai DS elbani. IL RILANCIO DEL PNAT è stato il tema dibattuto dalla direzione dei Democratici di Sinistra dell’Isola d’Elba. L’argomento è stato introdotto da Luigi Pieri, componente il consiglio direttivo dell’Ente Parco. L’oratore ha richiamando la normativa che regola la vita dei parchi, significando come questi siano organismi governativi con compiti d’istituto ben definiti, anche se nell’immaginari collettivo si affidano ad essi poteri e competenze che sono, al contrario, dei comuni e/o di altri enti territoriali. Pieri ha poi proseguito nella sua chiara relazione sottolineando la difficile eredità organizzativa e finanziaria, ricevuta dal governo di centrodestra e delle passate gestioni commissariali, rimarcando come il rilancio del parco nazionale dell’arcipelago toscano abbisogna di un clima di confronto e collaborazione fra le varie sedi istituzionali che devono necessariamente agire in modo concertato. Negli interventi che sono seguiti, è stato riconosciuto, in modo pressoché unanime, come un parco di soli vincoli non sia il parco dei Democratici di Sinistra. E’ stato osservato come l’ente parco si debba dotare, in tempi certi, del piano e del regolamento compreso il piano pluriennale economico e sociale che la legge affida alla comunità del parco. Questo organismo è a tutti gli effetti parte integrante dell’ente e quindi non solo una sede consultiva, ma anche propositiva, tant’è che ad esso è demandato il compito di promuove quelle iniziative tese a favorire lo sviluppo economico e sociale delle popolazioni residenti. I DS, è stato detto, sono per la tutela dell’ambiente poiché proteggere significa favorire quelle azioni che producono un nuovo sviluppo sociale. Per i Democratici di Sinistra, è stato ricordato, la sola conservazione del patrimonio naturale non significa produrre meccanicamente nuove fonti economiche. Al contrario, l’ambiente deve essere tutelato, cioè protetto, e proprio per questo è stato richiesto che il PNAT promuova progetti finalizzati e concertati con la società elbana e le altre realtà della Toscana. Alcuni interventi, fra l’altro, hanno messo in evidenza luci e ombre della legge istitutiva degli enti parco, individuando gli aspetti troppo centralistici contenuti nella 394. La riunione è stata conclusa da Lorenzo Marchetti segretario dei DS dell’Elba: «Trascorsa la pausa estiva ci aspettiamo di vedere i primi atti efficaci della gestione Tozzi. Noi, tuttavia, abbiamo assunto un ruolo propositivo, ma se necessario anche critico perché di stimolo e di cerniera tra la società e le sue istituzioni. L’ente parco, quindi, deve svolgere direttamente, e per altri versi proporre ai protagonisti del territorio, le necessarie azioni di promozione della attività compatibili individuando così quei soggetti che sono chiamati alla realizzazione di vari eventi. Il PNAT, d’altra parte, deve essere preso per quello che è, cioè una struttura del ministero dell’ambiente, ecco perché mi preme significare come sbaglino tutti coloro che vogliono coinvolgerlo nella semplificazione istituzionale. Altrettanto sbagliato è voler aprire una discussione sulla riperimetrazione delle aree protette prima che i cittadini registrino i benefici prodotti dalla presenza del parco». Marchetti ha terminato dicendo: «Il nostro è stato un dibattito appassionante, schietto e sincero che, dopo oltre dieci anni dall’istituzione del parco, ci stimola a promuovere una riflessione politica aperta, pacata e libera con il settore ambiente della nostra direzione nazionale».
Elba in volo dal Capanne