Umberto Mazzantini, che fa parte del direttivo del parco nazionale in rappresentanza delle associazioni ambientaliste, giudica «prudente la posizione dei Ds elbani, forse la loro massiccia presenza all'interno del direttivo del parco ha fatto capire che la situazione è più complessa di quanto pensava qualcuno di loro, anche se vedo che qualche facile slogan su ambiente e sviluppo rimane. La richiesta di approvare subito gli strumenti di pianificazione territoriale trova concorde Legambiente, ma non si può tacere che i ritardi per quanto riguarda il Piano pluriennale di sviluppo economico e sociale sono tutti da accollare politicamente alla Comunità del Parco, e quindi soprattutto ai comuni, in molti dei quali i Ds sono in maggioranza, e che anche il Piano del Parco non è stato approvato rapidamente perché amministratori che rappresentano la Comunità del parco nel direttivo hanno chiesto un ulteriore revisione e passaggio su questioni francamente di poco conto. Il tutto perché non si voleva approvare una proposta in grandissima parte condivisa ma che aveva il difetto di essere proposta dal Commissario imposto dalla destra. Certo – conclude Mazzantini – ora il centro-sinistra che controlla praticamente tutto il direttivo e la Comunità del parco e i Ds/Margherita/Pd, che hanno almeno la metà dei 12 componenti del direttivo di loro espressione, hanno davanti a loro una pesante responsabilità di far funzionare un Ente di cui già un anno fa legambiente denunciò il pericolo di paralisi dopo 10 anni di vita».
Umberto Mazzantini n.