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Controcopertina: Un diritto negato, non solo a 18 studenti del serale

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 05 agosto 2007

Recentemente su queste pagine elettroniche si è sviluppata una querelle "scolastica". Si è a lungo discusso del caso delle venti bocciature nella scuola dell'obbligo portoferraiese. Da più parti, indipendentemente dal giudizio che si dava di quel fatto si erano sottolineati due aspetti comunque concatenati: la separatezza del mondo della scuola elbana nei confronti della società e la scarsa generale considerazione (salvo rare lodevoli eccezioni) del mondo della politica isolana per i problemi della formazione e dell'istruzione. La riprova di questo preoccupante secondo elemento non ha tardato molto a presentarsi. Con le appunto rare e lodevoli eccezioni del Sindaco di Portoferraio e dei Consiglieri di Forza Italia in Consiglio Provinciale lo stesso mondo politico amministrativo abituato a dichiarare, proclamare ed esternare su ogni pisciata di gatto, su fatti anche minimi che però colpiscono l'immaginario collettivo (e quindi il borsino elettorale) sta lasciando passare in silenzio un provvedimento come quello della soppressione dell'unica terza classe di scuola media superiore frequentabile seralmente all'isola d'Elba, che rappresenta a nostro parere uno schiaffone in faccia ad un diritto fondamentale degli elbani. In particolare stupisce il silenzio dei "campanilisti professionisti", di quelli che colgono ogni occasione per lanciare allarmi contro i continentali cinici e bari, contro i colonizzatori regionali rossi etc etc etc che probabilmente hanno deciso che è tempo di ferie, o che una cotale pinzillacchera non merita la loro attenzione. Ma è non vedere più in là del proprio naso, la questione non riguarda infatti solo quelle 18 persone che, magari con notevoli personali sacrifici, sottraendo tempo agli affetti familiari ed al riposo, hanno ripreso il cammino della loro istruzione, si vedono negata da un provvedimento pensato da qualche lontano burocrate, la possibilità di proseguire nel loro percorso, la questione riguarda tutti gli elbani, l'intera comunità perché è al contempo di principio e di sostanza. Ci attendiamo che le persone serie di quest'isola riconsiderino tutto ciò e si impegnino perché si muti un provvedimento che riteniamo profondamente lesivo dei diritti, ma pure della dignità dei cittadini di Toscana, d'Italia e d'Europa che vivono da questa parte del canale.


Elba Mappa 350

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