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Controcopertina: Lettera sulla AMP di Sergio Galli al Direttore dell'acquario campese

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 04 agosto 2007

Caro Yuri, ti ringrazio per il contributo portato alla discussione sulle AMP. Nella Costa del Sole ci siamo espressi in modo chiaro sui principi, lasciando ai tecnici gli argomenti relativi alla regolamentazione. Ti ringrazio anche per l’attribuzione della “buona fede” alle nostre intenzioni e su questa linea cercherò di portare ancora una volta un contributo in chiarezza. A. Le Areee Protette (terra o mare che siano) sono istituite perché in quelle porzioni di territorio si riconoscono valori e risorse meritevoli di essere conservate o migliorate per le generazioni future, senza escludere l’utilizzo finalizzato allo sviluppo della cultura e dell’economia delle popolazioni che vi risiedono. Per questo siamo favorevoli in linea di principio all’istituzione delle A.M.P. B. Nessuno all’Elba vuole la zona A; noi siamo favorevoli ad averla nella Costa del Sole in quanto certificazione dell’alto valore ambientale del nostro territorio. Crediamo valga la pena di sacrificare un poco della libertà di scorreria in cambio dei benefici immediati (immagine) e futuri (ripopolamento). Non crediamo abbia senso istituire una AMP monca della zona A. C. A chi va dicendo che l’Elba non ha bisogno di nuove regole, e quindi NO alle AMP o al limite AMP molto addolcite, ricordo alcuni avvenimenti del recente passato, in assenza di regole mirate : 1 – Anni 50 / 60 : prelievo di migliaia di mc. di sabbia negli specchi d’acqua di fronte a Biodola, Procchio, Marciana, Sant’Andrea, Chiessi. Una grande impresa di lavori portuali ha spogliato le nostre coste di una infinità di scogli, prelevandoli fino alla battigia. Nella Costa del Sole vengono prelevati migliaia di mc. di sabbia direttamente dalle spiagge di Cavoli, Seccheto e Fetovaia Effetto: erosione e ricorso metodico ai ripascimenti con cadenza ogni 2 – 3 mareggiate. Con la strada, nella Costa del Sole, arrivano i turisti e con essi i sub elbani e forestieri, e inizia una stagione di predazione straordinaria, in pochi anni cernie e corvine sono cancellate, relitti romani razziati, praterie di posidonia spogliate delle bellissime “nacchere”. Una flotta di pescherecci non elbani ha praticato per anni la pesca con la sciapica senza risparmiare un metro di costa. Anche la pesca tradizionale ha un’impennata e qualche “turista” si organizza con l’affitto di appartamento e magazzino con freezer che riempie di polpi, senza riguardo della misura e della stagione, destinati al mercato nero. 2 – Con lo sviluppo del turismo, lo smaltimento dei reflui diviene il problema dei problemi, ancora oggi irrisolto, visto che la crescita dei liquami corre più degli interventi per il corretto smaltimento. Un mare ricco di specie e popolato forse più che quelli tropicali, all’alba degli anni ’70 era già finito. Fermiamoci qui e riflettiamo, alcuni guasti si possono rimediare, il territorio merita qualche sacrificio per il suo recupero; l’esperienza dello Scoglietto e di Pianosa dovrebbe confortarci. L’isola d’Elba è bella ed ha un potenziale di desiderabilità straordinario, se riusciamo a capire che le sue risorse debbono essere protette, recuperate dove compromesse e conservate, potremo giocare la carta vincente nel prossimo futuro, quando il nostro turismo dovrà misurarsi sul campo della sostenibilità , e con un orizzonte di riferimento molto più ampio dell’attuale. Il nostro mare tornato sano e vivo ci aiuterà. Certo nessuno, mai più avrà la fortuna di ammirare quello che i Gasparri, Raffaelli, Pederzini, Olski e pochi altri hanno visto.


Galli Goletta verde

Galli Goletta verde