Il Vicepresidente del Consiglio Regionale interviene sulle difficoltà del turismo isolano affrontando lo scottante argomento delle esorbitanti tariffe dei collegamenti marittimi “Sarebbe curioso conoscere perché la Moby Lines, per il trasporto di un’auto e due passeggeri, pratica un costo orario di 40 euro per le tratte Genova-Olbia, Civitavecchia-Olbia o per le tratte in partenza da Napoli, e di ben 70 euro invece per la tratta che va da Piombino a Portoferraio, utilizzando tra l’altro navi vecchie ed oramai ammortizzate. E’ forse un mare in salita quello che collega il continente all’isola d’Elba e che fa consumare alle navi più carburante?”. Sull’argomento, il Vicepresidente del Consiglio Regionale Paolo Bartolozzi ha presentato un’interrogazione urgente in Regione nella quale chiede chiarimenti sugli eccessivi costi dei collegamenti per l’isola d’Elba e sulla loro incidenza sull’attuale momento di difficoltà che sta attraversando il turismo isolano. “Siamo alla follia” aggiunge Bartolozzi nel sottolineare come “agli ormai noti, cronici problemi in cui si dibatte da sempre l’Elba si è aggiunto adesso quello di una politica tariffaria dissennata che scoraggia il movimento turistico verso l’isola, aggravandone il problema vitale qual’è quello dei collegamenti marittimi”. “Non solo non si offrono servizi adeguati ed efficienti” rincara l’esponente azzurro “ma si praticano tariffe altissime e fuori mercato anche approfittando del fatto che la Toremar non riesce a calmierare i prezzi per necessità di bilancio. E questo mentre si dovrebbe contrastare l’accesa concorrenza di altre località turistiche all’interno di un mercato sempre più esigente, agguerrito ed in continua evoluzione”. Bartolozzi chiede, inoltre, se “in attesa della riorganizzazione del trasporto pubblico marittimo, la Regione non ritenga opportuno potenziare i collegamenti marittimi con l’Elba incoraggiando la presenza di una terza compagnia di navigazione”. “Come se non bastasse” rilancia Bartolozzi “ in barba alla più elementare politica dell’accoglienza, ci si è messa anche l’Autorità Portuale di Piombino se è vero che nei week-end, quando maggiore è il flusso di auto e turisti verso l’isola, impiega del personale, all’ingresso del porto, che impedisce anche ai possessori di regolare biglietto ma non in partenza imminente, l’accesso alle strutture portuali, costringendoli ad ulteriori disagi dopo aver sopportato viaggi anche molto lunghi”. Secondo Bartolozzi “all’Isola d’Elba è oramai emergenza. La diminuzione delle presenze, con gli alberghi parzialmente vuoti, la flessione più marcata anche nel settore dell’extra-alberghiero sono la testimonianza di un fenomeno che sta caratterizzando non solo l’isola ma un po’ tutta la provincia di Livorno. Un chiaro segnale che il turismo in queste zone sta attraversando una pericolosa fase di involuzione”. “Eppure, l’industria turistica rappresenta uno dei settori di forza dell’economia locale ed il motore centrale di quella elbana, costituita da un solido reticolo di piccole e medie imprese, spesso a gestione familiare. E’ proprio dalla consapevolezza che il turismo rappresenta il motore dello sviluppo all’Elba con il 40% del Pil locale che deve partire una lettura attenta del movimento turistico seguita da una seria ed approfondita riflessione”. “Oggi che i consumi si sono fortemente ridotti e che si registra una minore capacità di spesa da parte dei turisti” conclude Bartolozzi “invece di promuovere l’immagine del turismo locale con opportune strategie di informazione e, contemporaneamente, di agire all’interno migliorando la qualità dei servizi e la professionalità degli operatori, da parte di chi si trova ad essere in un regime di quasi monopolio ci si preoccupa solo di spennare i turisti”.
Paolo Bartolozzi F.I.