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Peria, traffico chiuso e raccolta differenziata: atti di civiltà

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 01 agosto 2007

Vorrei esprimere alcune considerazioni in ordine al documento proposto da alcuni commercianti del Centro Storico. Premetto che per me anche le posizioni contrarie più aspre sono sempre utili, poiché aprono nuovi spazi di riflessione; sarebbe comunque auspicabile che fossero firmate, per rispetto dell’interlocutore ed anche dei generali valori della democrazia, questione che tocca anche gli organi di stampa che danno particolare risalto a documenti anonimi. Nel merito mi sembra che due siano gli assunti fondamentali: la crisi delle attività del Centro storico sarebbe amplificata dal fatto che l’attuale Giunta ha chiuso il traffico estivo alle 20.00 anziché alle 21.00 e la raccolta dei rifiuti porta a porta non sarebbe soddisfacente. Parto dal primo punto, e cioè dal traffico. Innanzitutto bisogna ricordare che quando si adotta un provvedimento, lo si fa per tutelare l’interesse generale, che non sempre coincide con quello particolare, ammesso che quest’ultimo realmente vi sia. Mi spiego meglio: nell’adottare un provvedimento di chiusura serale non si può non tenere conto dell’esigenza dei cittadini residenti di respirare e di avere meno rumori, degli ospiti della Darsena Medicea di non avere un continuo scorrazzare di automobili a pochi metri dall’area di ormeggio, dei turisti di poter fare una passeggiata senza smog e senza auto. C’è poi un motivo semplicemente pratico che ci ha portato ad assumere quella decisione. Tutte le sere esco dall’ufficio poco dopo le 20.00; ebbene, in Piazza della Repubblica ed in Via Guerrazzi, che sono le uniche aree di parcheggio interne al Centro Storico, non c’è mai un posto disponibile, anzi spesso si assiste ad auto parcheggiate fuori dalle apposite strisce. Ed allora a che servirebbe tenere aperto il traffico? A favorire assurde gimkane foriere solo di inquinamento e degrado? Se qualcuno pensa ancora che più auto girano, più lavoro c’è, è bene che cambi punto di vista, perché le esperienze di qualsivoglia realtà cittadina, anche elbana, ci dicono che è vero esattamente il contrario. Riguardo alla raccolta porta a porta, è il modo più avanzato di raccogliere i rifiuti; anche grazie a questa modalità Portoferraio ha sostanzialmente triplicato in due anni la differenziata. Il fatto che qualche cittadino –sempre meno- non rispetti gli orari di conferimento è un problema da affrontare prima con consigli e sensibilizzazione, poi, qualora perseveri, con le attività sanzionatorie previste dal regolamento d’igiene comunale. Sicuramente il porta a porta si può migliorare, lo si può rendere ancora più incisivo, ma cancellarlo sarebbe un assurdo ed imperdonabile errore, che non verrà assolutamente fatto. Anzi, fin dall’autunno si sperimenterà una sua estensione nelle aree periferiche.


portoferraio panorama calata

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