La Comunità del Parco ha inviato una lettera al ministero dell'Ambiente sulla bozza di proposta scaturita dal territorio riguardante le aree marine protette. L'ipotesi di zonazione si accompagna a quella di regolamentazione. L'Elba propone delle variazioni rispetto alle norme previste dal Ministero relative alle diverse zone A, B, o C. Emerge la volontà di garantire la pesca sportiva ai residenti e ai proprietari di seconde case, si prevede la possibilità, nelle zone C, di pescare in apnea, dietro rilascio di apposito patentino. Si restringono invece alcune norme nella zona B dello Scoglietto. Nelle zone A sono previsti la balneazione, lo snorkeling e la navigazione a vela o a remi, ma solo dietro rilascio di autorizzazione. Il Ministero accetterà questa proposta sui generis, molto personalizzata? "La riunione (del 25 luglio ndr) è stata utile - si legge nella lettera - per coordinare il lavoro compiuto dalle singole amministrazioni comunali e per elaborare soprattutto la carta complessiva delle zonazioni per l’Isola d’Elba. Tale elaborato rappresenta un documento preliminare, una “proposta aperta”, che consentirà di avviare il confronto tra ogni singola amministrazione comunale ed i propri cittadini nonché con le categorie economiche e sociali, allo scopo di raccogliere ulteriori contributi e suggerimenti che possano migliorare e rendere ancora più partecipato il progetto di area marina protetta, ed in modo da favorire il raggiungimento di obiettivi che siano largamente condivisi e quindi sostenuti dalle comunità locali. Si prevede che tale fase venga conclusa entro la metà del mese di settembre, periodo entro il quale sarà riconvocata l’assemblea della Comunità del Parco per rendicontare in merito ai risultati ottenuti, ed assumere quindi una posizione unitaria in vista della riunione con il Ministero dell’Ambiente, già convocata per il giorno 19 settembre. Nel merito della proposta relativa all’istituzione di una zona dalle caratteristiche sperimentali denominata “D”, è emerso l’orientamento che detta zona non sia istituita ma comunque venga emanata una regola che impedisca la pesca a strascico ed a circuizione fino ad una distanza dalla costa non inferiore a 2-3 miglia, e che detta distanza sia resa indipendente dalla profondità del tratto di mare interessato. Tale regola di semplice attuazione aiuterebbe molto la tutela del sistema marino, limiterebbe la possibilità di errori da parte degli operatori e renderebbe più snello e sicuro il sistema dei controlli. La riunione è stata inoltre utile per visionare la proposta di zonazione e regolamentazione dell’area marina protetta elaborata dal Comune dell’Isola del Giglio, con il quale sarà necessario confrontarsi ulteriormente al fine di omogeneizzare il sistema delle regole. Si è infine concordato di procedere, pur con le dovute differenziazioni relativi a sistemi ambientali e socio economici diversi, a caratterizzare nel prosieguo della discussione, forme omogenee di regole per l’intero Arcipelago, e quindi anche per le isole di Capraia, Pianosa, Montecristo, Giannutri, ecc. Le istituzioni locali con la bozza di proposta formulata ritengono di aver individuato un meccanismo di tutela che non interferisce né con le attività produttive né con le tradizioni e gli usi e costumi locali, e considerato il principio di reciproca coerenza che dovrebbe caratterizzare un possibile accordo, ritiene che: • la gestione delle aree marine protette sia improntata a forme concrete e snelle, e preveda un ruolo attivo da parte degli enti locali • sia necessario accompagnare l’istituzione delle aree marine protette con il finanziamento di un progetto di riqualificazione e tutela ambientale, finalizzato allo sviluppo di un efficiente sistema di trattamento delle acque reflue, per garantire al massimo la protezione del mare • sia imprescindibile dichiarare anticipatamente gli obiettivi che si intendono raggiungere tramite l’istituzione delle AMP, obiettivi chiari e facilmente riscontrabili, e rendere noti i tempi entro i quali ottenerli, in modo che attraverso verifiche programmate sui risultati, sia possibile un riscontro delle scelte effettuate che consentano, ove necessario, di apportare le dovute correzioni senza tentennamenti o lungaggini • si debbano contestualmente attivare procedure adeguate al fine di elaborare una nuova perimetrazione del parco “a terra” per correggerne gli errori originari
Enfola Notturno