Domenica pomeriggio la pattuglia delle GAV (Guardie Ambientali Volontarie) del WWF durante il servizio di vigilanza hanno sorpreso un pescatore subacqueo all'interno della zona di tutela biologica di Le Ghiaie. Le Guardie del WWF dopo aver contattato la Guardia Costiera di Portoferraio che a sua volta inviava sul posto il proprio personale, contestava a C.A., 37 anni di nazionalità francese, l'esercizio della pesca subacquea in zona protetta, oltre alla mancanza della boa segnasub e l'uso del fucile subacqueo armato a meno di 20 metri dalla spiaggia, redigendo un verbale di accertamento amministrativo pesantissimo: 3.096 euro (sei milioni delle vecchie lire). Il verbale di oltre 3 mila euro è scaturito dalla violazione di tre norme sulla pesca marittima sportiva, - commentano gli agenti accertatori della GAV - e tra queste forse la più grave è stata sicuramente l'uso di un fucile subacqueo da 90 cm. armato di arpione a pochi metri dalla battigia della spiaggia in mezzo a numerosi bagnanti. Un comportamento imprudente e molto pericoloso per l'incolumità delle persone presenti in acqua in quel momento, tra cui molti bambini. La Legge e la stessa Ordinanza balneare prevede infatti che la distanza minima consentita per l'esercizio della pesca subacquea dalle spiagge frequentate da bagnanti durante il periodo balneare sia non inferiore a 500 metri dalla battigia, e comunque il trasgressore si trovava all'interno di una zona protetta dal D.M. del 10/08/1971, a seguito di questo gli è stato anche sequestrato il fucile subacqueo e il pescato: circa una decina di pesci, tra cui spiccavano due grosse orate, che è stato poi donato alla Casa di Riposo Traditi. Un controllo costante e capillare quello effettuato dal nucleo GAV elbano su tutto il territorio dell'isola, che comprende tutto il settore ambientale e che nel periodo estivo si concentra in modo particolare sulla prevenzione degli incendi e la pesca marittima, che ancora una volta si è rivelato efficiente e puntuale.
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