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A Sciambere del cignale prolifico

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 26 luglio 2007

Abbiamo appreso che durante l'ultima seduta del direttivo del Parco, in ordine all'annoso problema della proliferazione dei suini selvatici, alias porci da bersaglio all'Isola d'Elba, sia stata proposta da alcuni membri la sterilizzazione degli individui esistenti. Non avendo appreso nulla circa i dettagli tecnici della proposta abbiamo provato ad immaginare alcune possibili soluzioni per incidere sul numero dei cinghiali scorrazzanti: A) Sterilizzazione chirurgica dei maschi Dopo aver catturato con metodi incruenti (chiusini, lancio di bolas argentine, ipnosi suina o il classico sale sulla coda) l'intera popolazione maschile si tratterebbe solo di approntare le strutture idonee alla esecuzione di 1500 operazioni chirurgico-veterinarie ed alle esigenze post operatorie (degenza, riabilitazione psico-fisica degli individui, smaltimento di 3000 coglioni di cinghiale); B) Distribuzione di pillole anticoncezionali alle signore maiale (selvatiche) La strada potrebbe essere quella di realizzare dei "consultori silvestri" da collocare in punti strategici quali Fosso di Guazzaculo, Lavacchio, Monte Orello, Calamita, Giovi etc., dove dispensare i farmaci in questione alle femmine liberamente convenute. Per incentivare le visite si potrebbero proporre iniziative di contorno "socializzanti" (corsi di origami, tornei di canasta, lezioni gratuite di danza aerobico-suina); C) Spargimento di esche trattatate con farmaci sterilizzanti Più pratica della soluzione di cui al precedente punto B), non comportando volontari avvicinamenti, la metodica necessiterebbe solo l'impiego di un agente del corpo forestale che dovrebbe essere posto a guardia di ciascuna esca, onde evitare che questa sia consumata da specie diverse quali martore, coturnici, iguane ed escursionisti tedeschi. D) Campagna per una riproduzione responsabile e cosciente Sarebbe l'intervento a più basso ambientale e di maggiore prospettiva tra quelli proposti. Dovrebbe far capo dalla formazione di di mediatori psico-socio-veterinari (da selezionare nei gruppi umani più culturalmente contigui agli ungulati da sparo) che portino avanti una costante azione di contatto con la specie facendo maturare nel tempo il convincimento che una rituzione delle popolazione del numero dei maiali boschivi, inciderebbe positivamente sulla qualità della vita della specie medesima. dopo aver delineato un simile scenario (o scemario) ci premono ancora il cuore una questione ed un quesito da porre shakespearianamente ai convinti fautori della sterilizzazione cinghialina: "Where are you going without umbrella?"


cinghiale

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