Il Presidente di Legambiente Arcipelago Toscano ha inviato a Parco Nazionale Arcipelago Toscano; Regione Toscana; Provincia di Livorno; Ministero dell'Ambiente la seguente lettera riguardante la realizzazione di campi boe a Mola e Margidore nel Comune di Capoliveri (LI): Da molto tempo questa Associazione segnala, senza ricevere alcuna risposta diretta, a codeste Istituzioni la situazione venutasi a creare nel Comune di Capoliveri con la realizzazione di due campi boe: uno in località Margidore e l'altro in località Mola che hanno in comune le caratteristiche di essere stati costruiti accanto alle coste del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, e su una prateria di Posidonia oceanica di grande valore, ed oggetto di studi anche recenti, considerata habitat prioritario compreso nell'allegato 1 della Direttiva Europea CEE 92/43 (Habitat – Codice Natura 2000 1120 Codice Corine 11.34) e nell'appendice 1 della Legge Regionale 56/2000. Per il campo boe di Mola, da circa 100 posti barca e realizzato velocemente proprio in questi giorni, si devono aggiungere ulteriori protezioni che riguardano l'area costiera utilizzata per la sua realizzazione: l'area fa parte della Zona di Protezione Speciale (ZPS) "Elba Orientale" di recente istituzione e dal Sito di Importanza Regionale (SIR) delle aree umide Sciopparello-Mola. Si fa inoltre presente che il tratto di mare interessato da ambedue i campi boe è compreso nel Santuario Pelagos dei mammiferi marini e che proprio a Capoliveri si intenderebbe realizzare un osservatorio dei cetacei. Si fa presente che per la realizzazione dei due campi boe si è utilizzato il territorio del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano senza che ci risulti siano stati richiesti i necessari nulla-osta dell'Ente Parco (legge 394/1991 Articolo 13 e dal DPR 22 luglio 1996 - Istituzione dell'Ente Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano), e, nel caso di Mola, utilizzando impropriamente addirittura il cantiere adibito esclusivamente alla costruzione e varo delle condotte sottomarine di scarico, realizzato per conto dalla Comunità Montana dell'Arcipelago Toscano e più volte procrastinato in deroga alle varie scadenze grazie ai nulla-osta successivi dell'Ente Parco, si fa presente che i lavori per le condotte sono realizzati all'interno della zona umida di Mola e finanziati in gran parte dal Ministero dell'Ambiente. Si fa inoltre presente che i due campi boe sono stati realizzati in regime di salvaguardia per gli strumenti urbanistici comunali, in quanto il Comune di Capoliveri non ha mai approvato in maniera definitiva il Piano Strutturale. Da parte degli Amministratori Comunali di Capoliveri non è venuta nessuna spiegazione per questo tipo di irrituale realizzazione di strutture che sembrerebbero aver bisogno di ben altri iter autorizzativi, anzi le richieste di Legambiente e il blitz effettuato a Mola dai volontari di Goletta Verde il 7 luglio scorso sono state ufficialmente ignorati ed ufficiosamente respinti sulla stampa locale, sia dal Sindaco di Capoliveri che dal suo Assessore all'Ambiente, come inconsistenti, fuorvianti e dettati dalla volontà di " gratuita diffamazione" e non "sincera interpretazione dei fatti". Eppure il Comune di Capoliveri, ed in particolar modo l'assessore all'Ambiente Milena Briano, che è anche Vicepresidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, dovrebbero essere a perfetta conoscenza delle necessarie procedure per la realizzazione dei campi boe. Infatti, in data 19.10.2005 (prot. 124/124341/05) l'Architetto Umberto Bianconi, in qualità di Dirigente della Direzione Generale delle Politiche Territoriali ed Ambientali, Area di Coordinamento Trasporti e Logistica, Settore Logistica Porti ed Aeroporti, scriveva all'Assessore Milena Briano in merito alla "istanza avanzata dalla Soc. Caput Liberum Capoliveri, intesa ad ottenere una concessione di demanio marittimo con finalità di realizzare un "ormeggio" della capacità di 84 posti barca" a Margidore. L'Architetto Bianconi, dopo essersi soffermato su aspetti tecnici importanti che riguardano la necessità di salvaguardare, attraverso altre soluzioni tecniche, la prateria di posidonia dal posizionamento di catenarie, di "un minimo standard di parcheggio a terra", della necessità di servire l'ormeggio con "raccolta di rifiuti solidi,acque di sentina, contenitore per il conferimento olii e batterie esauste, attrezzature per contenere gli effetti di eventuali sversamenti di carburante dedicata" e di periodica bonifica dei fondali concludeva: "per quanto sopra si ritiene che: Sia necessario che il Comune attivi una specifica variante urbanistica che individui a mare ed a terra le aree funzionalmente destinate all'ormeggio Valuti se non sia necessario procedere ad una valutazione di impatto ambientale, o ad uno screening, di competenza della Provincia di Livorno." Non ci risulta che queste condizioni per la realizzazione dei campi boe, coerentemente richieste dalla Regione e fatte applicare in altri Comuni dell'Arcipelago Toscano per interventi di dimensioni molto più ridotte rispetto a quelli di Mola e Margidore, siano state completamente assolte dal Comune di Capoliveri. Infatti, ancora prima, nel 2005 il Corpo Forestale dello Stato aveva constatato l'irregolarità dei lavori di preparazione dei corpi morti per la realizzazione del campo boe di Mola e provveduto al loro sequestro. A quanto si è riusciti a capire si era in assenza: della specifica variante urbanistica richiamata anche nella nota dell'Architetto Bianconi; della Valutazione di incidenza di competenza della Provincia di Livorno, vista la presenza di prateria di posidonia, così come accertato anche dal Parco Nazionale; dell'obbligatorio nulla-osta da parte del Parco Nazionale. Il campo boe d Mola, che a quanto pare si è definitivamente realizzato in questi giorni, con catenarie e corpi morti in cemento nonostante ci risulti una diversa indicazione della Soprintendenza di Pisa che viene confermata anche dalle indicazioni inviate all'Assessore all'Ambiente di Capoliveri dall'Architetto Bianconi. Il 27 marzo 2007 il Consiglio Comunale di Capoliveri ha approvato un "progetto di pubblica utilità per i lavori di realizzazione del campo boe nel Golfo di Mola" illustrato dal Presidente del Consiglio Comunale, che risulterebbe anche presidente del Club Nautico di Capoliveri, l'associazione che realizza la struttura, e che secondo quanto scritto nella delibera approvata, intervenendo "rileva la necessità di salvaguardare la Posidonia mediante la posa in opera di corpi morti in sostituzione di quelli esistenti" sostituendosi così ai poteri propri della Provincia di LIvorno in merito di valutazione di incidenza sulla prateria di Posidonia ed ignorando le competenze urbanistiche della Regione Toscana e quelle ambientali e paesaggistiche del Parco Nazionale che ci risultano più volte rappresentate al Comune di Capoliveri. Si chiede quindi alle SS.VV. di sapere: - Se quanto già realizzato ed in corso di realizzazione a Margidore ed a Mola sia conforme agli strumenti urbanistici del Comune di Capoliveri o se siano state nel frattempo approvate dal Comune di Capoliveri e successivamente dalla Regione Toscana varianti urbanistiche ad hoc; - Se il Comune di Capoliveri e i realizzatori delle strutture abbiano rispettato i vincoli ambientali di tipo regionale, nazionale ed europeo ricadenti sulle aree in questione e gli standard di servizi richiamati dalla nota regionale; - Se la Provincia di Livorno sia stata coinvolta in una valutazione di incidenza o in uno screening delle due aree di mare che ospitano praterie di Posidonia oceanica; - Se l'Ente Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano abbia rilasciato i necessari nulla-osta, anche per quanro riguarda la realizzazione dei lavori effettuati sul proprio territorio e partendo dallo stesso; In quale modo, nel caso di non ottemperanza di quanto scritto nella nota dell'Architetto Bianconi del 19.10.2005 e delle varie competenze degli Enti interessati, le SS.VV. intendano intervenire, esercitando i poteri di controllo previsti, per far rispettare quelle norme e procedure di legge che parrebbero essere state ignorate in tutta questa vicenda.
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