Quest’anno a Portoferraio tira davvero un’ariaccia. Prima i venti bocciati alle scuole, ora la bocciatura della Minoranza consiliare, senza appello e senza neanche il rispetto della ‘privacy’, pubblicata sui manifesti come nel Far West. E anche in questo caso viene da domandarsi se il Sindaco e la maggioranza possono certificare di aver fatto tutto quanto era in loro potere per conseguire risultati positivi, se hanno considerato le condizioni soggettive e oggettive dei singoli Consiglieri di Minoranza prima di bocciarli, se hanno coinvolto le famiglie e la ASL, se hanno messo in atto interventi di recupero interno, se hanno provato a lavorarci collegialmente per vedere se si riusciva a fare qualcosa. Certo, è la solita storia: si tratta di ragazzi ‘difficili’, alcuni ripetenti e pluriripetenti (Chiari, Fuochi, Bertucci, Giardini), alcuni bocciati che hanno tentato di recuperare (Nurra), altri che avrebbero potuto anche lavorare bene (Meloni, Marini), ma si sono messi a frequentare brutte compagnie (Lanera). Certo disturbano, chiacchierano, si vede benissimo che cercano di far perdere tempo anche a quelli che hanno voglia di lavorare. Certo è un problema trovare il modo per fare breccia nella loro apparente indifferenza, nella corazza difensiva del loro voler essere contro, nel muro dell’ostentato disinteresse (così disperante!) per qualunque proposta venga loro fatta. Ma è proprio questo il mestiere: recuperare gli impossibili, e mettere a frutto anche la loro intelligenza (quale e quanta essa sia) per tutta la società. Farlo spesso senza l’aiuto delle famiglie (i ‘nostri’ sono tutti maggiorenni, e se le famiglie non sono riuscite a far mettere loro il capo alla via fino a ora, è sempre più difficile che possano farlo da qui in avanti). Ma il Sindaco e la Maggioranza hanno il dovere di tentare lo stesso, di non rinunciare a stabilire un dialogo operativo, di lanciare continuamente nuovi ponti. La bocciatura è brutta, è conclusiva, è disperata. Dai discoli ci si aspetta un comportamento non corretto, ma dai saggi non si accettano chiusure di stanchezza o peggio volontà di esclusione. Almeno il tentativo ultimo di organizzare un recupero estivo, ripianando qualche debito, seguiti singolarmente (si sa che quando fanno branco sono terribili!) con programmi individualizzati, o magari personalizzati, con l’assistenza di qualche esperto esterno… Ma Chiari bocciato chi lo recupera più; e Fuochi ha già detto che vuole smettere; e Nurra come la piglierà? Signor Sindaco, signora Maggioranza, la bocciatura è sempre una dichiarazione di fallimento.
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