Su richiesta dell'amico Bruno Paternò pubblichiamo una sua lettera indirizzata all'armatore Vincenzo Onorato. Doverosamente ricordiamo che gli scritti di Paternò che sono stati oggetto di contestazione da parte della Moby, apparvero su un sito diverso da Elbareport. L'estraneità alla vicenda non ci esime dal ripetere l'auspicio che questa storia trovi soluzione in sede extra-giudiziale, aggiungendo che ancor di più ci parrebbe saggio ed equilibrato un atto di liberalità di Onorato, dopo la lettera che paternò gli ha inviato, il cui testo riportiamo qui di seguito Carissimo Vincenzo, eccomi a Te con un cesto di scuse, fresche e sincere come le uova del mio pollaio. Sono stato, nei tuoi confronti, certamente irriverente ed irrituale, come è nel mio carattere e nella mia natura. Del resto mi conosci da tempo, sin da quando elogiavi il mio lavoro e mi indicavi come esempio per gli altri albergatori, forse un poco dormienti nelle loro consolidate posizioni. Ti ho sempre indicato come il vero artefice , unitamente ed ancor prima con il tuo caro Padre, del successo turistico elbano. Una meta non raggiungibile, turisticamente parlando, è solo un miraggio ed una utopia, non una rivoluzione sociale ed economica quale è quella che si è verificata nella “ nostra “ meravigliosa Isola. Oggi, e da tanto tempo in verità , ti critico aspramente per la tua politica tariffaria che non posso condividere e che nessuno condivide. Hai ritenuto quindi di citarmi in tribunale, quello di Milano, per l’accostamento inverecondo che io ho fatto della tua politica tariffaria al mestiere più antico del mondo affermando che le mestieranti, in fatto di costi e prestazioni, fossero più lineari delle tue tariffe traghettuali. Il danno che ti ho arrecato è minimo e circoscritto alla nostra Isola ed a qualche centinaio di persone dato che il blog sul quale l’ho pubblicato viene letto, credimi, solo all’ isola e non dai finanzieri che sostengono il tuo lavoro e la tua gara velistica, come i tuoi valenti avvocati imprudentemente affermano nella citazione in giudizio. La durata dell’esposizione della mia divertente nota è stata di un solo giorno o due essendo stata confinata, con l’arrivo di altri post, in seconda pagina e poi in terza e poi in quarta. Le seconde pagine del blog non le legge nessuno. Inoltre l’ottimo e caro Fabrizio Prianti, responsabile del sito camminando.com ha tolto definitivamente la mia spensierata nota su ordine della polizia postale, con atto certamente legale. Vogliamo tornare una volta ancora in tribunale, magari quello di Portoferraio, che a mio parere dovrebbe essere il mio giudice naturale, per una bagatella certamente divertente ed irriverente ma non offensiva, nel merito, delle tue scelte commerciali? Tribunale che ti ha già visto soccombente per ben due volte, mi permetto ricordarti. E non posso neppure assicurarti che smetterò, da oggi in avanti, di commentare la tua politica commerciale sul canale di Piombino in cambio della remissione della citazione. Lo farò ancora, con una scelta degli aggettivi e dei toni diversi, elogiandoti se del caso, criticandoti se , a mio avviso, meritevole di biasimo. Ero sinceramente felice quando godevo dell’amicizia tua e della tua Famiglia, amicizia che contraccambiavo con il cuore. Talmente onestamente da arrivare a criticarti ferocemente e senza sconti. Ritrova la giusta misura e goditi, assieme a tutti gli elbani, le fortune dello scoglio. A presto, spero, ma non in Tribunale.
palazzo uffici moby