Egr. Ing. Massimo Scura, Commissario ASL 6 Livorno – Val di Cornia – Isola d’Elba, la sera del 24 Febbraio al teatro dei Vigilanti, durante il Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza sul tema della Sanità, il Sindaco di Rio nell’Elba, Catalina Schezzini, rivolgendosi a Lei, sottolineò l’importanza di tenere sempre aggiornati i cittadini elbani sulla situazione sanitaria, facendosi in questo modo portavoce dei desideri di tutti. Per aggiornati però, probabilmente, il primo cittadino di Rio nell’Elba intendeva riferirsi non solo alle occasioni ufficiali, ad esempio inaugurazioni di sale operatorie che, per quanto necessarie, servono a poco se vengono lasciate inutilizzate per mesi (apprendiamo della loro effettiva ??? apertura martedì 3 giugno), ma sicuramente aveva in testa quelle risposte immediate ai problemi sollevati dall’utenza e dai fabbisogni dei cittadini elbani. Di recente abbiamo chiesto come mai all’Isola d’Elba non c’è un medico che sappia leggere gli esami Tac; ci pare una richiesta minima e legittima: anche se la tecnologia permette operazioni in telediagnosi, spesso la “sorte”, sotto forma di banali black-out, ci mette lo zampino e così la telediagnosi và a farsi benedire, come potrebbe accadere alla vita di qualche malcapitato che proprio in quel momento si trova ad averne bisogno. Abbiamo anche chiesto delucidazioni sul perché gli specialisti non sono presenti più giorni nei nostri ambulatori, soprattutto alla luce di quanto sta accadendo recentemente nel nostro ospedale: la nostra richiesta è stata rafforzata da un’interrogazione regionale del consigliere verde, Fabio Roggiolani. Nel nuovo Piano Sociale della Zona Elba 2002-2004, si legge che l’indice di vecchiaia nella nostra isola è il terzo per unità di misura della provincia e, nello specifico, le aree di Marciana, Rio Marina, e Rio nell’Elba si presentano come i comuni con più alto indice di invecchiamento dell’ intero territorio provinciale. Ciò serve a dimostrare che la presenza quotidiana di specialisti (per es. oculisti, otorino, dermatologi) servirebbe non solo ad espletare le numerose richieste ma anche a svolgere quel servizio di prevenzione previsto e ben specificato dal Piano Sanitario Regionale. La grave carenza di specialisti va infine ad influire, oltre che sul fattore più importante e cioè il soddisfacimento della domanda, ( visto che ad una richiesta di appuntamento oculistico il 9 Maggio per due anziani coniugi oltretutto disabili, viene dato appuntamento il 10 Luglio ) anche sui livelli di priorità per le diverse prestazioni. La Carta dei Servizi dell’ASL 6 indica come tempi massimi per risolvere le urgenze 12 ore. E’ interessante capire che cosa si intende come “urgenze” nella Zona Elba. Certo nei casi gravi si allerta l’ambulanza e viene disposto il ricovero del paziente in un'altra struttura ospedaliera fuori dal nostro territorio, ma a questo punto visti i tempi di attesa suddetti, determinate situazioni, specie se a carico di soggetti particolari, se non sono urgenze rientrano per lo meno nelle “attenzioni”, per le quali è previsto un tempo di espletamento pari a 7 giorni! Per il resto, Ingegnere, Lei conosce molto bene quanto spiegato nella nostra Carta dei Servizi in merito alle Liste di attesa, ma vogliamo riportare queste informazioni, che senz’altro saranno utili a qualche sventurato per tutelarsi in termini di legge. Le prestazioni ambulatoriali prevedono come tempi di attesa: - Urgenze 12 ore; - Priorità 72 ore; - Attenzione 7 giorni; - Routine 30 giorni; - Dilazionabili 4 mesi; Oltretutto quando si riesce ad avere una prestazione urgente, ci si può imbattere in imbarazzanti ed incresciosi episodi di maleducazione (vedi il caso dell’oculista al quale si riferisce l’interrogazione sopracitata), che si dirà sono caratteriali di un qualche medico, ma per chi le subisce rappresentano un ennesimo episodio di disservizio e maltrattamento sociale. Aspettiamo in merito, una risposta all’interrogazione del nostro Consigliere Regionale. Nel frattempo Le chiediamo: ma, il CUP non “dovrebbe” funzionare come sistema centralizzato di prenotazioni, di prestazioni sanitarie, centro telematico, che consenta di organizzare le prenotazioni, gli accessi, la gestione delle unità eroganti e fornire informazioni ai cittadini? Perché al momento della prenotazione non vengono valutate altre opportunità territoriali (per es. a Piombino), dove anche se con non pochi disagi ma con un servizio di assistenza adeguato i pazienti possono accedere comunque alle prestazioni. Oppure, meglio ancora, perché non stipulare con ambulatori privati del luogo convenzioni per accedere a prestazioni del SSN? Se consideriamo l’Elba territorio a parte per regole e disponibilità di medici e infermieri non possiamo pensare di far chiamare i carabinieri, perché le “urgenze” all’Elba sono anche altre … magari la mancanza di soldi per andare a Piombino, o la fatica fisica di persone che sono spesso sottoposte a trasferimenti per motivi sanitari. E che dire poi delle Liste di attesa soprattutto in merito ai disabili? Non dimentichiamoci che esiste un preciso Decreto Legislativo n.124 del 29.04.1998 che ha affidato alle Regioni il compito di individuare le modalità per garantire il rispetto per la tempestività dell’erogazione delle prestazioni Sanitarie, al quale la Regione Toscana si è adeguata con numerose delibere fra cui la n.1351 del 10.12.2001 che fra l’altro ricorda che il reiterato mancato rispetto dei tempi massimi previsti si considera violazione del principio di buon andamento sanzionabile ai sensi dell’art.3bis, comma 7 del D.Lgs. 229/99. Continuando ad andare indietro nel tempo un altro punto sul quale era stata posta l’attenzione era il Progetto Aethalia per anziani, stabilito con apposita Delibera del Consiglio Regionale n.118 del 5 Giugno 2001. Sappiamo che nel frattempo è stato approvato il Piano Sociale della Zona Elba, ma ci continuiamo a chiedere che fina abbia fatto il suddetto Progetto che interessa non solo i malati terminali o affetti da determinate patologie, ma anziani autosufficenti, magari soli o che talvolta non possono fare affidamento quotidiano sui figli. Non dimentichiamoci dell’A.D.I. (Assistenza Domiciliare Integrata). Purtroppo quello che dovrebbe essere il punto di forza dei servizi territoriali è ancora poco sviluppato. Intendiamo dire, che non si può pensare di continuare ad erogare il servizio solo nelle ore antimeridiane dei giorni feriali. Le logiche spiegazioni della mancanza di personale, devono comunque trovare una rapida soluzione, affinchè il servizio sia coperto per 12 ore e nei giorni festivi siano attivi dei turni di reperibilità. Ricordiamo inoltre, l’importanza fondamentale di rendere pubblica ed accessibile l’A.D.I. a quanti ne hanno bisogno, come previsto dal Protocollo della nostra zona; quindi non solo pazienti terminali, ma chiunque presenti problematiche sociali e sanitarie, tali da richiedere l’intervento domiciliare di più figure sanitarie e sociali. Tale compito è affidato ai medici di base, ai reparti ospedalieri che firmano le dimissioni del paziente ed ai servizi sociali. E poi ancora. Nel Febbraio di quest’anno, sono state fatte domande ben precise in merito a fondi stanziati proprio per gli ambienti montani ed insulari dei quali il 17.5% riservati proprio alle isole. Naturalmente dietro presentazione di progetti sulla base di livelli integrati fra Comuni, ASL e Comunità Montana. Questi progetti sono contenuti nel “Progetto Elba 2” (Anno 2002) e sono di natura annuale, biennale e triennale. Tanto per citarne uno, la riorganizzazione dell’area critica del Presidio ospedaliero di Portoferraio: a chi si pensa di affidare tale responsabilità? Alla Medicina Generale? O agli anestesisti, che come da peggiore delle ipotesi sono rimasti solo 4. Di questi il Primario è a “scavalco” e quindi non sempre presente, e gli altri tre medici che rimangono, pensiamo che – a turno – dovranno fare dei corsi di aggiornamento, o meglio andare in ferie o ahimeè per loro prendere l’influenza. Questo vuol dire che se la matematica non è un’opinione quasi sempre, saranno in due. Non ci vogliamo addentrare nell’analisi del progetto suddetto, del quale comunque gradiremmo avere delucidazioni, ma saranno sufficenti due anestesisti visto che stiamo anche andando incontro alla stagione estiva, e ci troveremo ad essere 250/300.000 fra abitanti e turisti? Informare, e rendere i servizi e le prestazioni disponibili per i cittadini, Ingegnere, ci paiono atti dovuti, soprattutto in presenza, come ha ammesso Lei stesso il 24 febbraio, di una spesa pro-capite elbana ( per la salute) più bassa della media provinciale.
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