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Turismo ed ecologia, ecco il futuro.

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 14 novembre 2002

Basta con le colate di cemento, con “questi” Piani Strutturali. Siamo stati dall’inizio dell’estate in prima pagina, noi dell’Elba. Allontaniamo i turisti, quelli affezionati e quelli che vorrebbero conoscere l’isola. Mauro Antonini, pisano di nascita ed elbano di adozione, è il nuovo presidente dell’Associazione Albergatori. La sua nomina è avvenuta con un margine ampio (l’altro candidato era l’ing. De Ferrari) ed ora Antonini lancia un segnale chiaro di rinnovamento al vertice del gruppo imprenditoriale più importante. Ma, attenzione, rinnovarsi sotto l’aspetto organizzativo ma sempre nel solco della tradizione. Quale? “Quella che si richiama al rispetto e alla tutela del territorio, al Parco Nazionale dell’Arcipelago, non c’è dubbio. Il rilancio parte da qui, dalla consapevolezza che la più grande risorsa è l’ambiente naturale. Il rilancio ha come corollario i trasporti, marittimi ed aerei. Deve essere contestuale alla risoluzione dei problemi annosi : acqua, rifiuti, incendi. Stop, dunque, a nuovi fabbricati, alle previsioni urbanistiche che sono davvero preoccupanti. Il trand del mercato internazionale non è cambiato, puntare sull’ecologia è diventata una parola d’ordine”. “Stop alle costruzioni”, ripete Mauro Antonini, che, pur deciso a dare un segnale forte di rinnovamento, non intende cambiare rotta. Dice, in sostanza, quello che per decenni hanno affermato gli altri presidenti, da Boris Procchieschi a Giancarlo Pacini. Cioè che l’Elba non sente la mancanza di prime e seconde case, case per vacanze, appartamenti, alberghi o addirittura megahotels. L’Elba ha bisogno di regole certe da rispettare, ha necessità di riqualificare l’offerta, i servizi. “Costruire ancora e massicciamente non serve, anzi. Ancora più gente significa aumentare i nostri problemi, problemi di acqua, fognature, circolazione, pulizia, parcheggi. Occorre riflettere se non sia urgente fissare un limite ma non perché qualcuno di noi vuol frenare il turismo, mi pare scontato, ma per disciplinarlo, che è tutt’ altra cosa. Non si tratta di arroccarsi su posizioni vecchie, non è una difesa corporativa. Si tratta di guardare in faccia la realtà, vedere più lontano. Che vogliamo fare? Ci vogliono regole per tutti e che si debbono rispettare. La nostra offerta deve basarsi sulla qualità, della vita, dell’ambiente, delle strutture alberghiere, dei servizi. Sappiamo cosa ci scrivono , conosciamo le lamentele. E trattare male il turista fa male all’Elba, purtroppo ne dobbiamo prendere atto”. Lo ripete, Antonini, lui che all’Elba nel 67 era un agente di commercio e, venti anni dopo, è diventato imprenditore alberghiero a Marciana Marina maturando esperienza. C’era una volta l’Elba, l’isola verde, mèta delle vacanze intelligenti. Non parliamo del 47, al tempo del turismo nei campi organizzati dal Touring Club e del turimo d’antan di Beppino Cacciò. Parliamo degli anni più recenti in cui, però, la qualità della vacanza elbana era ben diversa. I livelli si sono abbassati, è nell’ordine delle cose, ma attenzione a non esagerare. Molti più collegamenti marittimi vuol dire più gente, d’accordo, ma anche più costruzioni, veicoli, caos . Più inquinamento. Più tutto, insomma. Un turismo straccione e brutto, favorito da chi è senza scrupoli (“ma la stragrande maggioranza degli operatori è innocente”) e danneggia l’isola. Ascoltare in proposito le critiche e le lagnanze degli ospiti. Tener conto dei prezzi alle stelle della pirateria. Dell’abusivismo. E’ vero, l’Elba di oggi accusa una caduta d’immagine e gli operatori del settore non osano dirlo in pubblico ma ora, dopo una stagione “non da incorniciare” , sono costretti ad ammetterlo. Com’è andata la stagione 2002? Ci dica la verità, Presidente. “Non proprio esaltante- risponde- e si possono tirare in ballo il maltempo, la crisi economica (specie nei paesi tedeschi), l’euro, le alluvioni del settembre scorso”. Era tanto che non succedeva, è un campanello d’allarme. Coraggio, darsi da fare subito, farsi l’esame di coscienza, rimediare”. Rinnovamento nella tradizione, ripete Antonini. Il nuovo Consiglio degli Albergatori (diciamo pure tutti i 330 iscritti) è deciso a far si che il trand torni positivo. La parola d’ordine è puntare sull’ambiente. Quante case per ferie sono state costruite negli ultimo 20 anni? Quante ne sorgeranno, di nuove costruzioni, con i Piani Strutturali? Che tipo di turismo vogliamo? La risposta, dice Antonini (come diceva Procchieschi, come dicevano gli altri), deve venire anche dagli enti locali, dai Comuni. “Incontreremo tutti i sindaci come già abbiamo fatto con il sen. Bosi a Rio Marina. Con Bosi abbiamo discusso del Piano Strutturale ed avuto assicurazioni. Nel parco minerario non sorgeranno casermoni o villaggi turistici (vedi Ortano) ma strutture con non più di 200 posti letto, suddivisi in tante unità abitative. Proseguiremo confrontandoci con le altre comunità elbane”. Trasporti marittimi, collegamenti aerei, promozione all’estero, politica dei prezzi, ( la politica che paga sempre). L’agenda del nuovo presidente è fitta di scadenze e programmi che il nuovo direttivo vuole onorare ad ogni costo. Ma ricorda, ancora una volta, “il nostro impegno prioritario è la salvaguardia dell’ambiente. Non verrà meno l’unità di intenti con l’Ente parco e le Associazioni ecologiste”.


presidente albergatori mauro antonini

presidente albergatori mauro antonini