Dopo aver ringraziato gli esponenti di Legambiente della cortese attenzione dimostrata nei miei riguardi, aldilà di ogni più rosea aspettativa, desidero rispondere ad alcune loro considerazioni. Non è mia abitudine ricordare i titoli di studio, ma dopo essere stata così simpaticamente apprezzata, ritengo opportuno ricordare ai gentili detrattori che il mio avvicinamento alla politica e alla pubblica amministrazione è giunto dopo un lungo tirocinio scientifico, che può essere verificato da chiunque desideri farlo. Ritengo che queste professionalità siano un accettabile punto di partenza per rilevare e interpretare, anche scientificamente, quanto messo in luce da Legambiente. Poco significano però questi trascorsi, in qualunque persona, se non sono coniugate a continua volontà di approfondimento, capacità di relazione, comprensione e confronto. Per cui dal punto di vista tecnico capisco perfettamente il significato di limitatezza delle affermazioni di Goletta Verde quando dichiara: (...)Le analisi delle acque di balneazione che effettuiamo con Goletta Verde, forniscono una istantanea relativa al momento del prelievo. Non possiamo e non vogliamo quindi conferire patenti di balneabilità, compito che resta del Ministero della Salute (…) lo sforamento dei parametri può essere addebitato alla vicinanza con aree portuali o a probabili scarichi di imbarcazioni sottocosta.” Meno facile è per me capire come esperti esponenti della nota associazione, possano essere stati così incauti, superficiali ed inesperti da non fiutare la reazione mediatica dei risultati divulgati: qualunque tecnico, animato da positiva volontà di chiarezza, avesse rilevato un dato fuori norma in un’unica occasione di prelievo (magari, chissà!, che potrebbe essere stato eseguito prelevando direttamente l’acqua del mare con una provetta stretta in mano e camminando immersi a mezzo busto), avrebbe per prima cosa riverificato il suo valore e confrontato con quelli normalmente rilevati nella zona. Solo dopo aver avuto la sicurezza dell’accertamento se, pur essendo in piena stagione turistica, la sete di trasparenza risultasse tale da indurre ad una immediata e roboante pubblicizzazione, questo esperto avrebbe dovuto affiancare ai suoi valori quelli favorevoli costantemente rilevati da ARPAT, in modo da determinare un contesto di dubbio e indurre le amministrazioni a verificare con sollecitudine le situazioni di insoddisfazione. Così non è stato. La Verità prima di tutto. O almeno quella che a Legambiente sembra la verità. E anche relativamente a Mola: bidonville, campo boe abusivo, competenze provinciali per valutazione ambientale, febbraio 2005 e ZPS, costruzione abusiva e sopralluogo dei Vigili Urbani,……..una infinità di affermazioni, una concatenazione di parole sempre molto gentili tra le quali mai si dimentica di nominare l’Assessore e il Vicepresidente. Ma ritorniamo a bomba: l’Amministrazione di Capoliveri, il Sindaco e l’assessore all’edilizia privata, hanno preso e prenderanno i provvedimenti che riterranno necessari per Mola e per gli “eventuali e innumerevoli” abusi edilizi. Può darsi che si decida di fare come hanno fatto da un’altra parte quando hanno chiamato Legambiente a verificare di persona per accertare se l’iter amministrativo e la progettazione erano stati seguiti correttamente dai tecnici comunali e dai progettisti. Per l’ambiente di Mola ne riparleremo insieme a tutti gli enti competenti, come ho già detto, quando, fra poco, l’area sarà libera. Non riparleremo invece, per quanto mi riguarda, sui giornali e in questo modo di questi argomenti. Nelle amministrazioni pubbliche e nelle aziende private, anche se forse in misura minore, ci sono sicuramente ritardi e disservizi: si può fare meglio, ma la battaglia è combattuta ogni giorno direttamente sul campo, senza proclami e sporcandosi le mani quotidianamente in prima persona.. Spesso non si ottengono i risultati sperati. I cittadini consapevoli sanno giudicare sforzi, capacità e risposte. Sarà per questo che a volte chi ritiene di essere molto bravo, all’altezza di ogni situazione, compatibile con ogni “clima” non è sostenuto da corrispondenti adesioni e “fa più danni della grandine!”. La sensibilizzazione verso i temi dell’ambiente, la sollecitazione ad una maggiore attenzione ed efficienza, la denuncia per azioni scorrette: tutto questo è un diritto e un dovere di ogni cittadino. L’attacco strumentale, pernicioso e la denigrazione no. Per motivi strettamente confacenti ai propri scopi, si denigrano e ostacolano persone non gradite ottenendo visibilità, ma passando sopra, con protervia e tracotanza, ad ogni elementare regola di rispetto reciproco. Questo per me non è accettabile. Tanto meno da santi che abitano in paradiso non perché se lo sono meritato ma perché vogliono far credere di averlo ricevuto in eredità.
Briano testina