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A "Le lezioni Napoleoniche" di Ferrero il XXXI Premio Brignetti

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 07 giugno 2003

L’isola d’Elba rinnova il suo antico rapporto con la figura di Napoleone, dopo i 10 mesi di permanenza nell’isola da parte del famoso statista. Alla cittadinanza onoraria elbana conferita a Ernesto Ferrero nel 2000 - quando ha vinto lo Strega con N. (edito da Einaudi) - si aggiunge oggi la vittoria dello stesso autore con le Lezioni Napoleoniche – sulla natura degli uomini, le tecniche del buon governo e l’arte di gestire le sconfitte (Mondadori, 2002). Ferrero, saggista, narratore, collaboratore de La Stampa e di Diario, ha vinto la XXXI edizione del Premio Letterario Isola d’Elba – Raffaello Brignetti superando Massimo Teodori con Maledetti americani (sempre edito da Mondadori) e Mirella Serri con Il breve viaggio (Marsilio). A determinare la vittoria, anche quest’anno, è stata una Giuria Letteraria affiancata da 42 giudici popolari. La Giuria Letteraria è composta da Alberto Brandani (presidente), Gaspare Barbiellini Amidei, Giorgio Barsotti, Mario Baudino, Giuseppe Conte, Rodolfo Doni, Emerico Giachery, Giuseppe Neri, Massimo Onofri, Alfonso Preziosi, Silvia Ronchey, Marcello Veneziani e Vittorio Vettori. I 42 Giudici Lettori si esprimono attraverso schede vidimate, spogliate da una commissione costituita da un membro della Giuria, un Giudice e un componente del Comitato Promotore, con l’assistenza di un pubblico funzionario. Al vincitore sarà consegnato un assegno di 5.000 euro. Le Lezioni napoleoniche rappresentano una biografia insolita dello statista, ne mostrano le doti di grande organizzatore e manager, capace di portare nell’esercito e nello stato una mentalità imprenditoriale. Nelle pagine di Ferrero, Napoleone si rivela un sapiente persuasore di uomini, inventore delle tecniche della comunicazione e del consenso di massa. Come disse di lui Balzac, era “l’uomo che poteva tutto perché voleva tutto”, in grado di governare una costellazione di stati che si estendeva da Cadice al Baltico, attraverso la reinvenzione delle tecniche di guerra e di gestione della pace, dell’industria e dell’economia. Comunicatore a tutto tondo, Napoleone riuscì anche a trasformare la cultura in strumento del buon governo, creando il Louvre. Amava dare con generosità indicazioni sul proprio modo di lavorare, esprimendosi con massime e aforismi. In questo saggio Ernesto Ferrero sceglie e illustra massime celebri dell’Imperatore, ma anche aneddoti sul suo modo di operare, notizie raccolte tra gli scritti di chi gli era vicino, e ne trae spunto per offrire ai lettori di storia (nonché a quanti hanno responsabilità pubbliche e private) un quadro di quella difficile arte di gestione dei sistemi complessi che ha consentito a Napoleone di dominare l’Europa. Napoleone non è solo un immortale statista, ma un vero e proprio creatore della modernità. Nel corso della conferenza stampa è stato evidenziato come l’edizione 2003 del Premio Elba – Raffello Brignetti abbia inteso privilegiare la saggistica (e nello specifico, quella a carattere storiografico) poiché più in sintonia con il tempo presente. L’opera della Serri è, infatti, una revisione storica della vita di Giaime Pintor, scrittore e critico letterario, morto durante uno dei primi episodi della guerra partigiana. Figura eroica della Resistenza, Pintor non era tuttavia disimpegnato nei confronti del regime fascista. Il breve viaggio è una nuova, avvincente lettura del complicato rapporto tra intellettuali e fascismo, che analizza episodi finora rimossi. Massimo Teodori, con il suo Maledetti americani, descrive la parabola del pregiudizio antiamericano nell’Italia del Novecento, prendendo spunto dalle reazioni suscitate in Italia dall’attacco dell’11 settembre, dalla decisione degli Stati Uniti di reagire con la guerra e dalla scelta italiana di partecipare alle operazioni belliche. Ernesto Ferrero: Sono particolarmente fiero di questo riconoscimento. L’Isola d’Elba è la mia “patria acquisita” già dai tempi del romanzo N. Inoltre, sono molto orgoglioso di ricevere questo Premio perché porta il nome del maggior prosatore elbano, Raffaello Brignetti, oggi ingiustamente trascurato dal mondo letterario italiano. L’editoria nazionale tende a dimenticare tutto ciò che è successo prima della data di nascita dei suoi direttori marketing. Basterebbe però scorrere la lista dei vincitori delle passate edizioni del Premio Elba per rendersi conto del valore culturale di questa iniziativa. Queste Lezioni napoleoniche sono state scritte pensando ai manager e agli imprenditori politici dei nostri giorni. Certo, sono un prontuario molto cinico, ma come recita il titolo dell’ultimo capitolo, insegnano anche l’Arte di gestire le sconfitte. Alberto Brandani (Presidente della Giuria Letteraria): “L’opera di Ferrero è perfettamente leggibile anche come un manuale di interpretazione del tempo presente. La grande narrativa oggi sembra aver esaurito le sue energie. L’indirizzo che abbiamo voluto seguire quest’anno risponde anche a un maggior favore del pubblico verso questo tipo di opere. Lo stile dell’autore asciuga la prosa nell’essenza della riflessione di Napoleone. Sono soddisfatto del premio conferito a Ferrero, perché aggiunge un ulteriore riconoscimento alla terra elbana.” Silvia Ronchey: "Nella letteratura contemporanea, la differenza tra romanzo e saggio si assottiglia sempre di più. Libri come quello di Ferrero rendono conto di questa complessità rivolgendosi al tempo presente pur parlando di storia".


ernesto ferrero

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