1500 persone, forse più. Sono i numeri della comunità dei sardi residenti all’Elba, prima isola dell’Arcipelago Toscano per dimensioni e volume turistico. Ma il numero è indicativo, non certo né definitivo. Lo diverrà nel momento in cui sarà conclusa l’analisi statistica in corso, avviata da un gruppo di sardi doc. Un’indagine non casuale. C’è una ragione ben precisa dietro alla necessità di contarsi, di capire quanti sono, di individuare il potenziale e le caratteristiche di questa originale, iperattiva comunità di emigrati: la costituzione dell’Associazione dei Sardi dell’Isola d’Elba. L’idea non è nuova, alle spalle ci sono due tentativi falliti. Ma il passato è stato archiviato. La voglia di ripartire è tanta, l’entusiasmo incontenibile, giustificato non solo dai numeri, ma anche dai requisiti. Quella dei sardi è, infatti, una comunità solida, capace di distinguersi ma anche di integrarsi perfettamente con il tessuto sociale, culturale ed economico locale. Interi nuclei familiari, provenienti perlopiù dall’area centro-orientale, ma anche dal nord e dal sud dell’antica Ichnusa, trapiantatisi da decenni sulla più piccola isola toscana. Tra loro molti imprenditori, soprattutto nel settore delle costruzioni e del turismo, molti liberi professionisti e operatori del terziario, tantissimi ragazzi, numerosi laureati. Ad essi si sommano altre 400-500 unità fluttuanti, soprattutto giovani. Occupati stagionali, domiciliati all’Elba per diversi mesi all’anno in concomitanza della stagione turistica. Apartitica e apolitica, l’associazione sarà intitolata a Bruno Cucca, giovane imprenditore sardo scomparso tragicamente nel 1996 all’età di 38 anni. E in suo nome, domenica 15 luglio alle ore 21, è indetta la prima assemblea costituente. Il nucleo fondatore del circolo - che entro l’estate si doterà di organi sociali e inaugurerà la sede ufficiale, ricavata nei locali dell’ex Cinema moderno grazie alla disponibilità del Comune di Portoferraio - riflette l’eterogeneità della comunità elbana dei sardi per estrazione anagrafica e sociale, per formazione culturale e provenienza geografica. Tra i soci fondatori, un gruppo di sardi ben inseriti nel contesto sociale ed economico dell’Elba: imprenditori, dirigenti, funzionari della pubblica amministrazione, esponenti delle forze dell’ordine, donne culturalmente attive. Ed è intorno all’aspetto prettamente culturale che l’Associazione Bruno Cucca, in linea con la Fasi (Federazione Associazioni Sarde Italiane) e assistita dal Circolo Quattro Mori di Livorno, costruirà il proprio programma di attività. Obiettivo: promuovere tradizioni, lingua, cultura, folklore e ambiente della Sardegna, nella speranza di continuare a distinguersi in un’isola che ha accolto la comunità sarda con favore, che a sua volta ha saputo ripagare con dedizione, benevolenza e gratitudine. Profilo Bruno Cucca Il circolo nasce sulle orme di Bruno Cucca. Conosciuto e molto stimato dagli elbani e apprezzato dai suoi compaesani per le innegabili doti professionali ma anche per lo spiccato senso di solidarietà che ha caratterizzato il suo rapporto con la terra di origine. Disponibile, sempre pronto a dare una mano, a spendere una parola buona, Bruno costituisce un esempio di rigore morale e attaccamento alla vita. Presidente dell’Elba Rugby e dirigente dell’Audace Calcio Portoferraio, aveva ricoperto per molti anni la carica di consigliere all’interno della Cna elbana. Un esempio per diversi altri giovani sardi, approdati successivamente sull’isola. Un esempio che nasce sì dall’educazione familiare e dal contesto socio-culturale in cui è cresciuto, ma anche dalla consapevolezza delle proprie radici e della propria identità. Primo di sei fratelli di una famiglia originaria di Lanusei, nell’Ogliastra, trasferitasi a Portoferraio dopo anni di lavoro duro del capofamiglia all’estero, Bruno inizia a lavorare che è poco più di un ragazzino. Coinvolgendo il secondo dei sei fratelli e un altro socio, con i quali rileva l’antica Tipografia Popolare di Leonida Foresi, nel giro di pochi anni dà vita al Centro Grafico Elbano, la prima azienda tipolitografica del territorio. Nella vecchia officina, trasferitasi ai primi degli anni Novanta alle Antiche Saline, fonda sempre con il fratello e il giornalista Fortunato Colella il settimanale Lisola (Lisola Editrice), alle stampe dal 1987 e dall’epoca gestito e diretto dalle due sorelle più piccole. Nasce così all’Elba un piccolo gruppo editoriale attivo nel settore della stampa, dell’informazione locale e della comunicazione turistica di qualità. Una realtà aziendale tra le prime dell’Arcipelago toscano a cogliere le sfide delle nuove comunicazioni con la nascita della web tv Isoleditoscanamagazine (LisolaStudio), versione web della rivista bilingue dedicata all’Arcipelago fondata nel 2004.
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