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A Sciambere di Fernando Pereiro

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 14 luglio 2007

Sapete cari concittadini elbani chi è questo giovane che ci sorride dalla foto? Questo ragazzo è un morto. Probabilmente se una bomba terrorista piazzata da stragisti di stato non avesse fermato la sua vita a 35 anni, ora avrebbe i capelli screziati di bianco, farebbe forse ancora la sua professione di (bravo) fotografo, magari in maniera più quieta .. chissà. Ma non è un morto qualsiasi, è una persona a cui dobbiamo, noi elbani, delle scuse, dopo aver letto sul blog di “Camminando” il qui riprodotto rivoltante post: “Mi sembra inutile fare discorsi, denunce, querele contro questi pirati del mare e fondamentalisti verdecomunisti. Vi ricordate un po di anni fa cosa successe alla carretta di greenpace ormeggiata nel porto di Aukland (Nuova Zelanda) il governo francese la fece saltare in aria secondo voi se ai corsi avessero fatto una cosa del genere cosa avrebbero fatto? Cominciamo ad organizzarci perchè questi balordi ci portano alla rovina. Saluti da un incazzato che è trentanni che si fa un c..o come un aveggio”. Sì perché la bomba che affondò il 10 Luglio 1985 la Raimbow Warrior nel porto di Aukland uccise anche Fernando Pereiro portoghese, sposato in Olanda e padre di due bambini, un professionista che per sei mesi si era imbarcato a bordo alla “carretta” di Greenpeace che all’epoca stava contrastando gli esperimenti nucleari francesi a Mururoa, per navigare, come fotografo di bordo, volontario. Dobbiamo chiedere alla sua memoria scusa di condividere la stessa terra e la cittadinanza con un tanghero che approfitta dell’anonimato per istigare alla violenza e all’omicidio, per dare sfogo ai suoi più bassi istinti. Si possono condividere o non condividere le scelte di Goletta Verde e di Legambiente, se ne può criticare l’operato, è legittimo perfino (laddove si sia sicuri di quello che si fa e si assumano le conseguenti responsabilità) ricorrere a vie legali se ci si sente offesi o danneggiati da quanto dicono gli ambientalisti, quello che non è consentito (ancor prima che delle leggi) dalle regole della civile convivenza è come in questo caso l’impunita apologia di un reato terroristico. Perdendo anche solo un poco l’aplomb (senza giungere ai suoi belluini livelli) ci sarebbe da rispondere a questo individuo “… a proposito di Corsica … provaci in Corsica ad inquinare, a fare il bracconiere in terra o in mare, a commettere abusi edilizi ma anche solo ad evadere le tasse e a fare discorsi come quelli che fai, e capirai sicuramente il valore dell’espressione “un culo come un aveggio”." Ma sarebbe, è, fiato perso. Chi di dovere, per cortesia, faccia un po' di filtro, perchè prevenire è meglio che curare, in modo che l’espressione del pensiero, per quanto sgangherato per quanto critico, non oltrepassi come in questo caso il confine invalicabile delle turpi offese ai defunti, alle vittime del terrorismo, e che sia riservato alle persone e non agli aspiranti bombaroli (parolai).


fernando pereiro

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