Arrivederla Direttore Non azzardo alcun "ciao", nonostante le convenzioni vorrebbero che tra giornalisti (importanti o minimi)ci si desse del "tu". No, ci siamo parlati poche volte dandoci sempre del "lei", non è il caso di cambiare. Si ricorda, le dissi un po' prendendola in giro "Ma dove va Direttore?" in quella mattinata dell'agosto 1987 mentre Mario Tuti faceva il finimondo dentro il carcere. Gli Agenti di Custodia con i mitra a tracolla e parecchia tensione sul volto, avevano bloccato da qualche minuto chi le scrive (che allora scriveva per l'Unità), Andrea Garibaldi del Messaggero e Claudio Gerino di Repubblica sulla strada del Forte. Lei "ce provò" da bravo giornalista a "forzare il blocco", mollando l'On. Achille Occhetto la cui barca era ormeggiata a 50 metri appena saputo del sequestro e prendendo un taxi. La fecero scendere e lei si mise tranquillamente a fare il cronista, raccogliendo da noi quello che avevamo fino a quel momento saputo, davanti alle transenne, dove in qualche ora da 3 saremmo diventati 30 e poi forse 300. Non le nascondo che mi fece molto piacere quello che mi disse molti anni dopo, ai Vigilanti in attesa del debutto elbano di Mario Tozzi, circa la sua abitudine di sfogliare al mattino per prime le pagine di carta del Corriere e per seconde quelle elettroniche di elbareport (in realtà ci avevano già riferito di questa sua quotidiana scelta, ma sentirglielo dire fu diverso) le confesso che ero perfino imbarazzato per le parole buone che ebbe per me, e per chi fa con me questo giornale, una lusinghiera analisi che terminava " sarete anche faziosi, ma non importa, siete sempre sulla notizia .." La incuriosì il nostro modo di lavorare al punto che dedicò (senza neppure avvertici) una puntata di una sua trasmissione su Sky al "fenomeno elbareport" che prendeva come paradigma di un modo nuovo e diverso di fare informazione locale. Le scrivo, Direttore perché ai Vigilanti il carattere da orso (timido pure se non ci crede nessuno) mi ha impedito di esternarle la gratitudine che le dovevo anche a nome degli altri che fanno, che sono elbareport, così come a Porto Azzurro quel po' di strafottenza che uno si porta dietro prima dei quaranta, non mi aveva fatto apprezzare la lezione di mestiere e di umiltà. Arrivedela Direttore, spero di averci messo una toppa, contando sul fatto che anche oggi non perda l'appuntamento col suo secondo giornale.
tozzi barbiellini